Coronavirus Rimini ultime notizie, sei i casi di contagio. "Controlli in un albergo"

L'assessore Venturi: "Sono tutti legati al ristoratore di Cattolica", primo risultato positivo al virus

Coronavirus, le analisi

Coronavirus, le analisi

Rimini, 27 febbraio 2020 – Salgono a sei i casi di contagio per coronavirus a Rimini. Dopo i tre di ieri, altri tre vengono registrati oggi nell'aggiornamento che ha dato in una nota la Regione Emilia Romagna. I nuovi tre contagiati sono sempre legati al ristoratore 71enne di Cattolica, che aveva viaggiato in Romania e che era risultato il primo positivo (con lui l'amico 51enne pesarese risultato anch'egli positivo). Stessa cosa per i due positivi precedenti, che appartenevano sempre alla sfera di influenza del ristoratore: un cliente e un operatore dello stesso locale. 

AGGIORNAMENTO Coronavirus, primo caso a San Marino

Coronavirus: gli ultimi aggiornamenti dall'Italia. Il bilancio dei morti e dei contagiati

"I sei (positivi, ndr) di Rimini - ha detto l'assessore Venturi nel punto pomeridiano in Regione - sono tutti contagi che provengono da signore della trattoria: si tratta di dipendenti o avventori". Mentre sono risultati negativi "i due congiunti, moglie e figlio del ristoratore. Sono in corso anche accertamenti sul registro di un albergo, situato lì accanto, prendendo in considerazione il periodo che va da metà gennaio a oggi, per capire se c'erano persone che venivano dalla zona rossa o dal basso lodigiano. Molte persone hanno soggiornato lì, stiamo ancora verificando". 

In totale, sul territorio regionale, i positivi al virus sono aumentati di 50 unità, arrivando così a 97. Nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva, mentre la maggior parte "si trova in condizioni non gravi, molti sono addirittura asintomatici o presentano sintomi modesti (febbricola e lieve tosse)" .

Leggi anche Gli aggiornamenti live -  La situazione in Emilia Romagna - Come si cura - Le differenze con l'influenza - Come difendersi

image

La Prefettura: proseguono le indagini

Proprio per ciò che riguarda il ristoratore, fa sapere la Prefettura di Rimini, "prosegue l'indagine epidemiologica mirata a individuare le persone che possono aver avuto contatti stretti col primo paziente risultato positivo a coronavirus in provincia di Rimini, un ristoratore 71enne rientrato dalla Romania. Sono coinvolte le forze dell'ordine che stanno esaminando in particolare la documentazione di una struttura ricettiva che ha ospitato lavoratori del Nord Italia che hanno frequentato il locale del 'paziente unò, per cercare di comprendere l'origine della trasmissione del virus. Le attività si stanno estendendo progressivamente, anche con 'interviste epidemiologichè ai dipendenti delle ditte nelle quali lavorano gli altri due positivi".

Sindaci: "Serve ritorno alla normalità"

"Noi sindaci della provincia di Rimini ribadiamo come sia indispensabile proseguire nella vita delle nostre città con buon senso e intelligenza, continuando ad affrontare le cose con coraggio e dinamismo nelle piazze, nei luoghi di lavoro e d'incontro, nelle relazioni": E' l' appello diffuso dai sindaci dei comuni del Riminese e dal presidente della Provincia di Rimini che nella fase difficile del contagio da coronavirus invitano a riflettere sulla differenza tra giusta preoccupazione e allarmismo, convinti che serva un graduale ritorno alla normalità.

"Quello che è stato messo in campo in Emilia Romagna in questi giorni dimostra che si può adottare la tutela sanitaria migliore senza paralizzare le comunità - scrivono ancora i sindaci - Anche da un punto di vista economico in generale, e turistico in particolare, verrebbe persino da chiedersi se paesi europei a noi concorrenti stiano adottando o abbiamo adottato le stesse misure o addirittura qualche paese concorrente in campo turistico stia "speculando" sull'Italia".

Per i firmatari dell' appello #laromagnanonsiferma, "occorre che per i prossimi giorni vi sia un graduale ritorno alla normalità, una volta testata la massima sicurezza medica. Senza fughe in avanti, ma - concludono - senza farsi bloccare dalla paura".

​Coronavirus, laboratori per i tamponi e numero verde regionale

Ai laboratori per l’analisi dei tamponi di Bologna (Crrem del Sant’Orsola) e Parma (laboratorio dell’Università), per i quali è stata rafforzata l’operatività con l’acquisto di ulteriori tecnologie, si aggiunge da oggi il laboratorio Unico del Centro Servizi dell'Ausl Romagna,con sede a Pievesestina di Cesena. Si ricorda anche il numero verde regionale, 800.033.033 (oltre a quelli attivati direttamente dalle Aziende sanitarie e al numero nazionale 1500) per ricevere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti. Al numero verde regionale 800.033.033 oggi sono arrivate 1.899 chiamate, con una percentuale di risposta del 75,9 %./EC