Coronavirus Rimini, 'vietato' entrare e uscire

Drastiche misure per evitare il diffondersi del contagio fino al 3 aprile, prolungato anche lo stop alle lezioni. Ristoranti e bar chiusi alle 18. Gnassi: "Ognuno deve dare una mano"

Emergenza Coronavirus

Emergenza Coronavirus

Rimini, 8 marzo 2020 - Erano poco prima delle 20 che arrivavano le prime indiscrezioni: i confini di Rimini chiusi per coronavirus. All’inizio si pensa a una fake news, ma via via che i minuti passano arrivava la conferma: siamo ‘zona rossa’. E il decreto definitivo è stato firmato dal presidente del Consiglio a tarda notte tra sabato e domenica. Nell’articolo 1 che apre il decreto valido a partire da oggi fino al 3 aprile: "Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli". Regole inviolabili: per farle rispettare il prefetto può avvalersi delle forze di polizia, dei vigili del fuoco e delle forze armate.

Coronavirus, il decreto definitivo. Scarica il Pdf

"Siamo in una fase che non abbiamo mai conosciuto: ognuno di noi deve dare una mano per uscire da questa emergenza", ha detto il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi in un video messaggio su Facebook in cui spiega come solo "ottemperando a certi comportamenti si uscirà dall'emergenza" legata alla diffusione del coronavirus alla luce del Dpcm che prevede, tra le altre cose, di evitare spostamenti in entrata e uscita nella regione Lombardia e in 14 province, compresa quella di Rimini, di Veneto, Emilia- Romagna, Piemonte e Marche.

"Rimini sta riorganizzando i suoi servizi - ha argomentato - evitando i contatti si limitano i contagi e, limitando i contagi si evita di far andare in crisi il sistema sanitario". Il decreto è in corso di approfondimento ma, spiega il primo cittadino romagnolo, si può andare a lavorare, si può andare a fare la spesa.

Intanto è necessario evitare ciò che è "futile o non indispensabile". Per i bar e ristoranti apertura alle 6 e chiusura alle 18, ha spiegato il sindaco che ha fatto appello al "pragmatismo e alla concretezza. Ci saranno dei problemi - non ha negato - lo scenario è in evoluzione, ma dobbiamo riconoscersi uniti".

La normativa "ci costringe a stare ad un metro di distanza - ha concluso Gnassi con un appello al senso di responsabilità dei singoli - ma ci sentiamo più vicini, ci comprendiamo e ci sentiamo più disposti a capire gli altri".

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Per le persone con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5 °C) "è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante". C’è ovviamente il "divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena, ovvero risultati positivi al virus". Ribadiscono la sospensione di eventi, competizioni sportive di ogni ordine e grado, in luoghi pubblici o privati.

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"Resta consentito lo svolgimento di eventi e competizioni nonchè delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse". Ammesse invece le attività all’aperto. " Si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di anticipare durante il periodo di efficacia del decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario o di ferie".

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Il decreto della presidenza del consiglio prevede la sospensione di "tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati".

Per le scuole di ogni ordine e grado la chiusura è prorogata fino al 3 aprile.

Il dettaglio delle misure 

I frontalieri

I circa 5mila frontalieri riminesi e i mille dalla provincia di Pesaro potranno domani andare regolarmente a lavoro, varcando il confine con la Repubblica San Marino. Lo ha confermato la segreteria di Stato di San Marino. 

Nessun assalto alla stazione

Non c'è stato nessun assalto alla stazione ferroviaria di Rimini che si presenta semideserta, nella prima mattina dopo il varo, nella notte, del Dpcm. Sostanziale tranquillità anche fuori dalla stazione riminese, con il nuovo piazzale appena ristrutturato controllato, come sempre, da una pattuglia mista Esercito-Forze dell'ordine e la fila ordinata delle auto bianche dei taxisti in attesa di clienti.

Santi: "Misure molto severe e giustificate"

"Ora il decreto c'è. Le misure sono molto severe e sono giustificate. Lo studieremo bene in unità di crisi provinciale e organizzeremo bene e insieme il da farsi. La priorità su tutto è fermare il contagio e garantire la salute pubblica". Così, sulla sua pagina Facebook, il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, commenta il Dpcm varato nella notte che prevede, tra le altre cose, di evitare spostamenti in entrata e uscita nella regione Lombardia e in 14 province, compresa quella di Rimini, di Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche.