"Covid in aumento, ma ospedali pronti"

A Rimini l’incidenza ha superato i 500 contagi ogni 100mila abitanti. Biagetti (Ausl): "Bolle ad hoc per gestire i pazienti positivi"

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La corsa dei contagi è ripartita. Dal monitoraggio indipendente effettuato dalla Fondazione Gimbe nella settimana 28 settembre-4 ottobre è emerso infatti un aumento rispetto alla settimana precedente del +51,9% per i nuovi casi e +31,8% per i ricoveri. Un trend a cui non si sottrae Rimini, con la provincia che è rientrata tra le 35 province d’Italia con un’incidenza superiore ai 500 casi – 508 per Rimini – su 100mila abitanti. Una situazione costantemente monitorata dagli ospedali in cui però "la risalita dei ricoveri è più lenta e ha caratteristiche molto diverse dal passato", come assicura Carlo Biagetti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Infermi.

Dottor Biagetti, all’alba di una nuova stagione fredda, cosa è cambiato nell’approccio al Covid?

"Anzitutto le nostre abitudini. Non c’è da sorprendersi del rimbalzo che i contagi stanno avendo ormai da due settimane. La ripresa di alcune attività, su tutte la scuola, ha avuto un prevedibile impatto sull’andamento della pandemia, facendo crescere anche la percentuale di positivi sui tamponi eseguiti. E poi questo autunno non abbiamo più quelle accortezze non farmacologiche, intendo le mascherine e il distanziamento, che finora ci aveva accompagnato".

Questo per le abitudini. Dal punto di vista clinico invece?

"Ora l’infezione continua a circolare, ma lo scudo immunitario che si è venuto a creare nel tempo tra contagio e vaccinazione di massa ha permesso di abbattere considerevolmente il rischio di forme gravi della malattia".

E questo si riflette sui nostri ospedali?

"Certamente. Sebbene infatti i ricoveri stiano aumentando, al momento all’Infermi nel mio reparto delle Malattie infettive ci sono 3 ricoverati per patologie dovute al Covid".

E gli altri positivi?

"Sono tutti ’smistati’ nelle bolle-Covid che siamo andati a creare in ogni reparto dell’Infermi, ad eccezione dell’oncoematologia. Si tratta di spazi di isolamento in cui però si gioca la sfida, molto importante, di garantire a pazienti Covid positivi la stessa assistenza che avrebbero avuto se non fossero stati contagiati. Perché si tratta di pazienti scopertisi positivi solo a seguito dell’ingresso in ospedale, avvenuto per altri motivi".

Quindi il virus è divenuto endemico?

"Diciamo che sta assumendo sempre più i tratti dell’influenza. Significa che l’aumento dei ricoveri è causato sì dal Covid, ma spesso il virus non fa altro che aggravare cronicità pre-esistenti, che senza l’aggravante del Covid sarebbero potute essere curate da casa".

Nessuna allarme per l’inverno dunque?

"Previsione azzardata. Anche perché sebbene il virus abbia perso potenza nelle mutazioni, lasciarlo circolare liberamente comunque ci espone a un maggiore rischio di mutazioni. E una nuova variante ovviamente apre scenari che ora non possiamo pronosticare".

Francesco Zuppiroli