Covid, la lezione. Così lo smart working ha rivoluzionato il lavoro in Italia

Al Meeting di Rimini il convegno con il presidente dell'Istat Blangiaardo e gli amministratori delegati di alcune grandi società

Meeting di Rimini, il convegno su come cambia il mondo del lavoro (Petrangeli)

Meeting di Rimini, il convegno su come cambia il mondo del lavoro (Petrangeli)

Rimini, 19 agosto 2020 - La pandemia è riuscita a fare quello che tante imprese non avevano ancora avuto il coraggio di fare autonomamente. Ovvero: rivoluzionare e riorganizzare i tempi del lavoro, consentire a sempre più lavoratori di operare in modalità smart working.

"Un'opportunità da cogliere", ha ribadito questa mattina al Meeting di Rimini il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, nel convegno sul tema moderato da Michele Brambilla, direttore di QN e il Resto del Carlino. All'incontro hanno partecipato anche Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad, presente fisicamente al convegno insieme a Blangiardo e Brambilla, e in collegamento Alessandro Profumo, ad di Leonardo, Marco Travaglia, presidente e ad di Nestlè Italia e Marco Hannappel, presidente e ad di Philip Morris Italia.

Blangiardo è partito proprio dall'esperienza in 'casa': "Eravamo partiti a gennaio in Istat con il lavoro a distanza, ma poi è diventato una necessità con la pandemia. Quasi tutti i 2mila dipendenti Istat sono in smart working, e il lavoro non ne ha risentito".

La pandemia ha avuto un effetto devastante sull'economia e sull'occupazione in Italia, "con una caduta drammatica per un paio di mesi. E' iniziata poi la ripresa, che si sta manifestando ma che ancora non ha raggiunto i livelli precedenti".

Lo smart working è diventata una necessità. In Italia si è arrivati a 4,5 milioni di lavoratori in telelavoro. "E' un'opportunità - aggiunge Blangiardo - va valorizzata in prospettiva. Ha elementi positivi ma anche problematici".

Molte aziende si sono fatte trovare pronte, "ma nemmeno per noi all'inizio - ammette Alessandro Profumo - è stato facile far comunicare a distanza 10mila ingegneri tra loro...". "Nessuno a Leonardo - aggiunge poi - ha perso il lavoro durante la pandemia, e il portafoglio ordini continua a essere molto buono".