Covignano sarà il Paradiso dei convegni

Nel progetto di riqualificazione dell’ex discoteca ‘spunta’ una maxi sala da 900 posti: potrà ospitare congressi ed eventi

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Da tempio della notte a galleria d’arte. Ma nel nuovo Paradiso ci sarà spazio anche per convegni e congressi, spettacoli e concerti: verranno ospitati in un grande salone da 900 posti. Non è invece prevista, al momento, alcuna attività commerciale o di ristorazione all’interno dell’ex discoteca di Covignano. Il progetto di riqualificazione della storica discoteca di Rimini, uno dei locali che hanno fatto la storia della Riviera e dell’Italia, è stato presentato il 30 maggio in Comune dalla Filo srl. E’ la società che nel 2018 si è assicurata il Paradiso all’asta, al prezzo di soli 985mila euro (la prima asta era partita da 3 milioni). La Filo srl ha come amministratore unico Gabriele Baschetti, commercialista riminese tra i soci dello studio Skema. Socio di capitale della Filo è una fiduciaria con sede a Pesaro, la Refida, dietro a cui c’è una cordata di imprenditori con interessi in vari settori. Hanno atteso quattro anni per svelare il progetto per il ’nuovo’ Paradiso e consegnarlo agli uffici comunali. Progetto che prevede il rifacimento completo dell’edificio, che non verrà demolito ma recuperato.

Il nuovo Paradiso, come spiegato da Baschetti, "non sarà più una discoteca, ma uno spazio innovativo" dedicato all’arte e alla cultura, che ospiterà mostre e conferenze, eventi e presentazioni. Non solo: nel progetto presentato a Palazzo Garampi è prevista la realizzazione di una grande sala da 900 posti, dove si svolgeranno convegni, congressi e forse anche concerti e spettacoli.

Un progetto che piace al Comune, come conferma l’assessore Roberta Frisoni: "Dobbiamo ancora approfondire, ma se quanto finora è trapelato corrisponde alle reali intenzioni della proprietà, guarderemo al progetto con grande interesse. Quella di Covignano è una zona particolare e pregiata, e avere un grande centro culturale al Paradiso sarebbe rimarchevole". Per la Frisoni, intanto, "è una buona notizia che la nuova proprietà si sia fatta avanti, perché dimostra di volere mettere mano a un luogo che fa parte della storia di Rimini ma per troppo tempo abbandonato a sé stesso".

Manuel Spadazzi