Crac Aeradria Assolto Vitali "Non coinvolto"

Ex presidente della Provincia prosciolto da tutte le accuse. Con lui giudicati innocenti. anche Gnassi e Cagnoni

"Gli elementi raccolti non dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio che l’imputato abbia contribuito alla commissione dei reati. Ciò vale anzitutto per quello di bancarotta fraudolenta documentale". Sono alcuni stralci, riguardanti in particolar modo l’ex presidente della provincia Stefano Vitali, della sentenza di primo grado del processo per il ‘crac’ Aeradria, pronunciata il 14 gennaio scorso dai giudici del Collegio di Rimini. Questi hanno condannato a 4 anni per bancarotta fraudolenta Santo Pansica, commercialista delle società controllate Air ed Rdr, assolvendolo da alcuni capi di imputazione e dichiarandone prescritti altri. Dalla stessa accusa (e dalle altre) è stato assolto Vitali (difeso da Moreno Maresi e Mattia Lancini). Assolti l’ex sindaco Andrea Gnassi (difeso dall’avvocato Nicola Mazzacuva) e il presidente della Fiera Lorenzo Cagnoni (difeso dagli avvocati Cesare e Roberto Brancaleoni), i quali erano a processo per concorso esterno nel ricorso abusivo al credito (le cosiddette lettere di patronage). Confermata l’assoluzione, chiesta anche dalla Procura, per Manlio Maggioli e Mario Formica. Assolto anche Fabio Rosolen (difeso dall’avvocato Liana Lotti). "Non vi è – si legge nelle motivazioni della sentenza – alcuna prova di un coinvolgimento di Vitali nell’occultamento e omessa registrazione delle fatture di Ams e delle fatture di Air". Quanto alle lettere di patronage, non si rileva da parte di Cagnoni, Gnassi e Vitali "la consapevolezza da parte dei mittenti dello stato di insolvenza della società".