MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Criptovalute, truffato anche lo stilista Serafini: ha perso 250mila euro

Rimini: broker a processo, il direttore di Aeffe tra le vittime. Il promotore, un 51enne riccionese che lavorava per una società di investimenti con sede a Londra, è accusato anche di esercizio abusivo della professione

Lo stilista Lorenzo Serafini: da ottobre è il nuovo direttore creativo del gruppo Aeffe, al posto della fondatrice Alberta Ferretti

Lo stilista Lorenzo Serafini: da ottobre è il nuovo direttore creativo del gruppo Aeffe, al posto della fondatrice Alberta Ferretti

Rimini, 12 maggio 2025 – Broker a processo per truffa ed esercizio abusivo della professione. A denunciarlo è stato uno dei suoi ex clienti, lo stilista Lorenzo Serafini, da ottobre direttore creativo del gruppo Aeffe. Denuncia fatta quando Serafini ha capito che non avrebbe più rivisto i 250mila euro che aveva investito in criptovalute fidandosi del consulente, Vittorio Migani, un 51enne riccionese che lavorava per una società di investimenti con sede a Londra. Il broker si era fatto pagare da Serafini anche 12.500 euro di provvigioni.

Lo stilista si è accorto che qualcosa non andava pochi mesi dopo. Quando ha ricevuto le causali dei bonifici ha scoperto che risultavano pagati per semplici “consulenze”, anziché per i prodotti finanziari sui quali credeva di aver investito. E poi, andando a fondo, si era sentito rispondere dalla società londinese che non risultavano transazioni a suo nome. Assistito dall’avvocato Gianluigi Tencati, lo stilista ha così denunciato il broker.

Da qui le indagini condotte della guardia di finanza e coordinate dal pm Luca Bertuzzi. E per Migani, nei giorni scorsi, è arrivata il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare si terrà in ottobre. Nessun commento per ora, da parte di Serafini e del suo legale, in attesa del procedimento. Da quanto è trapelato, lo stilista non sarebbe stato l’unico a denunciare il promotore finanziario. Altri sarebbero stati convinti da lui a investire, senza poi rivedere più un euro.

Il broker aveva convinto Serafini a investire nelle criptovalute nel 2021, prospettandogli ottimi guadagni in tempi rapidi. E per rafforzare la proposta, aveva assicurato la garanzia dell’intero capitale versato: un investimento senza rischi, insomma. Serafini aveva accettato la proposta investendo inizialmente 100mila euro. Soldi versati nel dicembre 2021 con bonifico alla società di investimenti di Londra per la quale lavorava Migani, e utilizzata – così era stato detto a Serafini – per comprare criptovalute negli Emirati arabi.

A quel primo investimento ne era seguito pochi mesi dopo, nel febbraio del 2022, un altro, ancora più consistente: 150mila euro per comprare quote di una società del mercato dei bitcoin. Il promotore aveva promesso ottimi guadagni allo stilista. Ma dopo pochi mesi Serafini si era accorto che qualcosa non andava. E aveva scoperto che alla società londinese non risultavano gli investimenti fatti a suo nome. Migani, assistito dall’avvocato Antonio Zito, è accusato di truffa e di esercizio abusivo della professione: non avrebbe avuto l’abilitazione per vendere prodotti finanziari.