Crisi idrica, i divieti arrivano anche a Rimini

Il sindaco Sadegholvaad firma l’ordinanza anti sprechi, intanto il municipio dà consigli anche su come lavarsi i denti e farsi la barba

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Vietato sprecare l’acqua anche nel Comune di Rimini. Con una decina di giorni di ritardo rispetto a tanti altri Comuni della provincia, anche quello riminese ha deciso di introdurre le restrizioni per limitare il consumo di acqua della rete idrica. E in questo caso Palazzo Garampi non si limita a vietare, ma offre anche un vademecum su come evitare sprechi, che prende in considerazione la quotidianità, arrivando anche a consigliare come si lavano i denti, come farsi la barba e lavare le stoviglie o la verdura. Con il passare dei giorni la crisi idrica non fa che accentuarsi e sporadici temporali non risolvono la situazione. Anzi, quando accadono si tratta di acqua che non viene ‘stoccata’. La stessa Coldiretti Rimini ha stimato come l’acqua piovana raccolta sia troppo poca.

Per il momento il Comune ha ripreso l’ordinanza anti spreco già applicata in altri municipi, introducendo tuttavia una modifica non da poco. Nell’ordinanza tipo di Atersir veniva chiesto alle amministrazioni di imporre il divieto di innaffiare l’orto e il prato, lavare l’auto a casa o lavare le aree cortilizie dalle 8 del mattino fino alle 21 la sera. Il Comune riminese ha ridotto questo lasso di tempo di un’ora facendo terminare il divieto alle 20. Tuttavia l’amministrazione ha inserito un capitolo specifico rivolto alle fontane stabilendo "la chiusura delle fontane ornamentali, non provviste di sistema di ricircolo e ad eccezione di quelle storico-monumentali, nonché delle fontanelle di erogazione di acqua potabile prive del rubinetto di arresto".

Per le piscine resta l’indicazione già offerta da Atersir, ovvero: "Il riempimento delle piscine private ad uso domestico, nonché il rinnovo anche parziale dell’acqua, è consentito esclusivamente previo accordo con il gestore della rete di acquedotto". Fin qui i divieti che prevedono anche sanzioni nel caso il cittadino non li rispetti. La multava da un minimo di 25 euro a un massimo di 500. Poi ci sono le indicazioni offerte da Palazzo Garampi. "Il sindaco invita la cittadinanza ad un razionale e corretto uso dell’acqua al fine di evitare inutili sprechi. Si raccomanda dunque di: controllare il corretto funzionamento dei propri impianti idrici ed irrigui al fine di individuare eventuali perdite occulte; usare in casa dispositivi per il risparmio idrico quali i frangigetto per i rubinetti; attrezzare i sistemi irrigui del verde con irrigazione a goccia e con sistemi temporizzati e sensori di umidità che evitano l’avvio dell’irrigazione quando non necessario; usare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico; preferire per l’igiene personale l’uso della doccia, in alternativa al bagno; non fare scorrere in modo continuo l’acqua durante il lavaggio dei denti o la rasatura della barba; non utilizzare acqua corrente per il lavaggio delle stoviglie e verdure, ma solo per il risciacquo; utilizzare l’acqua di lavaggio della frutta e della verdura per innaffiare le piante".

Se il cielo continuerà ad essere avaro di piogge, si andrà avanti con l’ordinanza fino al 21 settembre, sperando che con l’autunno le cose migliorino. Nel frattempo Coldiretti Rimini torna a battere il pugno per ‘salvare’ l’acqua. "Serve con urgenza avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo. Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana e potremmo arrivare al 50% – denuncia il presidente della Coldiretti Guido Cardelli Masini Palazzi –. Va dunque un plauso al progetto di pianificazione urbanistica del Comune di Santarcangelo, per il recupero delle ex cave come bacini di stoccaggio e distribuzione lungo il fiume Marecchia che porterebbe ad un recupero di 4 milioni di metri cubi di acqua. E’ l’unica soluzione valida per risolvere il problema della cronica mancanza d’acqua per uso irriguo".

a.ol.