Da Emilia a Guerrina, i riminesi inghiottiti in un buco nero

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Uomini e donne, spesso anziani. Scomparsi letteralmente nel nulla. Come se a risucchiarli fosse stato un buco nero. Anche nel Riminese, sono tante le storie degli ‘invisibili’, ovvero delle persone di cui si è completamente persa ogni traccia. Tra i casi più noti, c’è quello di Emilia Magrini, 87 anni. Il 12 dicembre del 2021, esattamente un anno fa, l’anziana esce dalla casa che condivide con la figlia e il genero, in via Longo, a Cattolica, per andare a fare una passeggiata. Un testimone afferma di averla vista, un paio di ore dopo, dalle parti del centro commerciale ‘Diamante’. È l’ultimo, possibile avvistamento dell’87enne: da quel momento in poi nessuno saprà più nulla sul suo conto. Per oltre una settimana le squadre di soccorso passano al setaccio la Valconca. Scendono in campo elicotteri, droni, e persino i militari del 7° reggimento Vega dell’esercito, ma della signora Magrini nessuna traccia.

Altra sparizione ‘illustre’ è quella di Guerrina Piscaglia. Il 1° maggio del 2014, mentre sta andando in canonica dopo il pranzo trascorso in compagnia dei suoceri, la casalinga di Ca’ Raffaello (exclave toscana in provincia in Valmarecchia) sparisce letteralmente nel nulla, in un tratto di strada di appena 300 metri. Seguiranno mesi di silenzio, poi le indagini che faranno scoprire migliaia di telefonate ed sms tra la donna e l’ex parroco congolese Gratien Alabi. Quest’ultimo sta scontando 25 anni di carcere a Rebibbia con l’accusa di averla uccisa e averne occultato il corpo, che però non è mai stato ritrovato.

Un altro caso finito sotto i riflettori è quello di Mario Andreini, l’anziano che si allontanò dalla clinica "Il sole" di Misano il 24 aprile del 2007. Ciò che restava del suo corpo, venne ritrovato vicino alla clinica solo cinque anni dopo, nel novembre del 2012.