Dal ’Blasco’ ai Righeira "Le nostre notti magiche"

Red Ronnie ricorda le estati ruggenti sulla pista da ballo di Covignano: "Ogni sera 10mila persone che ballavano: abbiamo rivoluzionato un’epoca".

Dal ’Blasco’ ai Righeira  "Le nostre notti magiche"

Dal ’Blasco’ ai Righeira "Le nostre notti magiche"

Che notti, quelle notti. Quando sulle colline di Rimini si ballava fino all’alba, e la gente arrivava a fronte come in una sorta di pellegrinaggio. Dici Bandiera gialla, e pensi subito al tandem Bibi Ballandi e Red Ronnie. Le due menti dietro il successo straordinario della discoteca di Covignano e del programma tivù andato in onda tra il 1983 e il 1984. Se il primo era il geniale demiurgo che tirava i fili di quella macchina del divertimento, il secondo ne era invece il mattatore. "Il Bandiera gialla è stato l’inizio di due carriere, la mia e quella di Bibi", racconta Red Ronnie, al secolo Gabriele Ansaloni.

Red Ronnie, dov’era nella primavera del 1983?

"Lavoravo in banca, mi avevano appena trasferito. Un giorno arrivò la telefonata di Bibi".

Cosa voleva?

"Mi disse: c’è questo posto sulle colline di Rimini, al parco della Galvanina. Voglio farci qualcosa di grande, ho bisogno di te. Fatti venire un’idea. Io mi misi al lavoro chiedendomi: di cosa hanno bisogno i giovani in questo momento?"

E la risposta fu?

"La spensieratezza. Venivamo da un’epoca buia, dagli anni di piombo, quelli del terrorismo... Chiamai Gianni Pettenati (il cantante del brano Bandiera gialla) e Gianni Gitti. Volevamo portare in scena un genere musicale diverso da quella in voga allora. La scelta ricadde sul revival anni ‘60. Nacque il Bandiera gialla e grazie all’interessamento di Carlo Freccero diventò un programma tv. Fu subito un successo travolgente".

Quali furono gli ingredienti?

"Con il Bandiera gialla, invertimmo il paradigma: fu il pubblico a diventare protagonista delle serate. Le canzoni venivano cantante a squarciagola, dalla prima all’ultima. La tv fece da traino, trasformando il locale in un simbolo: in agosto e nei weekend viaggiavamo sulle 10mila persone a sera. Un giorno Renzo Arbore mi disse: avete rivoluzionato i tempi televisivi".

Non mancavano grandi ospiti.

"I Camaleonti, Gianni Morandi, Bobby Solo, Loredana Bertè, Luciano De Crescenzo, i Righeira. Ricordo anche una puntata straordinaria con Gianni Minà e Vasco Rossi".

Nel 1984 il posto di Bandiera Gialla fu preso da un altro programma, Be Bop a Lula. Cosa accadde?

"La mia strada e quella di Bibi si divisero. Io ero diventato difficile da controllare, almeno sotto certi aspetti, mentre lui non era ancora così esperto. Ma è sempre rimasta tanta stima reciproca, tanto che in seguito lavorammo di nuovo insieme".

Che ricordo ha di Bibi?

"Come manager, fu addirittura in grado di superare il padre Iso. La sua frase preferita era: volare basso per schivare i sassi. Era abilissimo a valorizzare i talenti delle persone, ma non gli piaceva apparire, amava stare dietro le quinte. Giustissima l’intitolazione voluta dal Comune".

Lorenzo Muccioli