"Danno d’immagine enorme per la Riviera"

I bagnini pretendono spiegazioni sui divieti: "Non piove da settimane e il sistema fognario non ha subito guasti: diteci cos’è successo"

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I cartelli dei divieti di balneazione li hanno messi. E la bandiera rossa è stata regolarmente issata. Ma per i bagnini quella di ieri è stata una giornata nera, e che "grida vendetta". Perché "non si capisce come sia stato possibile riscontrare valori di anomali di escherichia coli in quasi tutto il litorale riminese, da Bellaria a Cattolica, mentre a pochi chilometri da noi le analisi di Arpae non hanno rilevato (tranne due sole eccezioni, a Goro e Cervia, ndr) alcun problema".

L'aggiornamento Divieto di balneazione revocato in Emilia Romagna, valori rientrati nella norma

Più che arrabbiato Mauro Vanni, titolare del bagno 62 e presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud (nonché degli operatori balneari di Confartigianato), si dice "molto preoccupato. Perché al momento questi risultati non si spiegano in alcun modo. Non piove da parecchie settimane, non possono essere stati certo gli scarichi a mare. Vogliamo capire bene qual’è stata la causa". Vanni ipotizza che "ci possa essere stato uno sversamento in mare da parte di qualche imbarcazione. Ma resterebbe comunque difficile spiegare perché solo a Rimini i valori batterici sono così alti, e in altre zone no". Ma qualunque sia stato il problema, intanto "il danno è fatto. Perché ieri la notizia dei divieti di balneazione lungo quasi tutta la costa riminese ha fatto il giro dell’Italia. Siamo a fine luglio, entriamo nel periodo più caldo dell’estate, e questa situazione rischia di creare un gravissimo danno d’immagine, con ripercussioni sulla stagione".

Oggi i rappresentanti dei bagnini parteciperanno al vertice convocato dal Comune di Rimini, e pretenderanno spiegazioni. Soprattutto da Arpae (l’Agenzia regionale per l’ambiente) che svolge gli esami in mare. Questo alla luce delle controanalisi commissionate da Palazzo Garampi, che hanno dato esiti ben diversi. "Ma una cosa è certa – tuona Fabrizio Pagliarani, uno dei soci del titolari del bagno 26 e presidente dei bagnini della Confesercenti – Non è stata colpa degli scarichi a mare, né degli impianti fognari. Da quanto ci risulta, sono stati già eseguiti i dovuti controlli che escludono il malfunzionamento del sistema fognario. C’è qualcosa che non ci quadra. Possibile che solo a Rimini siano trovati valori anomali in 14 punti su 17?". Ormai "il danno è fatto. Ma i turisti non capiscono perché non possono fare il bagno. L’acqua è bellissima, e non piove da tanto". E infatti ieri, nonostante i cartelli e la bandiera rossa, "moltissimi il bagno l’hanno fatto lo stesso".

Manuel Spadazzi