FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Dassilva in tribunale: “Sono venuto in Italia per cercare fortuna non guai. Sono innocente”

Udienza al Riesame di Bologna per decidere sulla scarcerazione dell’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Come è cambiata la sua posizione dopo gli incidenti probatori

Dassilva in tribunale: “Sono venuto in Italia per cercare fortuna non guai. Sono innocente”

Rimini, 17 aprile 2025 – Louis Dassilva ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea dopo l’esito della nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame e si è professato innocente: “Sono venuto in Italia per cercare fortuna non guai. Sono innocente”.

Questa mattina Dassilva era arrivato al tribunale di Bologna in via d’Azeglio, vestito con un abito tipico senegalese arancio-rosso a righe gialle e un pantalone bianco. Non mancava il ciuffo biondo che da quando si trova in carcere ormai lo contraddistingue. È arrivato a bordo del furgo-blindo della polizia penitenziaria: oggi c’è stato il secondo round davanti al Tribunale del Riesame, ma la decisione per la scarcerazione del 35enne indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli ancora non c’è. Dovrebbe arrivare entro sabato, poi entro 10 giorni le motivazioni.

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Louis Dassilva all'uscita del tribunale a Bologna, alla fine dell'udienza. A destra Pierina Paganelli
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I legali: “Louis si è dichiarato innocente”

“È stata un’udienza impegnativa, sono stati esposti tutti i motivi più importanti”, ha detto Andrea Guidi, uno dei legali di Dassilva. “Riteniamo sia andata bene. Gli elementi della Procura specificano elementi tecnici e non abbiamo rinvenuto elementi di particolare peso rispetto all'accusa. Riguardo il signor Dassilva, si è dichiarato innocente e ha chiarito che è venuto in Italia per cercare fortuna e non guai”.

Ha poi aggiunto l’altro avvocato, Riario Fabbri, riguardo i suoni che sarebbero stati captati dalla telecamera del box del condomino Sergio Russo: “Il nostro consulente di parte ritiene che non sia possibile su base scientifica identificare i rumori o i suoni che si sentono a voci. La telecamera è posta a oltre 60 metri dal luogo dove vengono prodotti i suoni e ci sono diversi elementi di contaminazione (come le voci di tutte le voci che stazionano al piano zero e sui balconi)”.

Alla domanda se si ritiene necessario un incidente probatorio a riguardo: “Non penso sia una priorità né dell'accusa né dell'accusa un incidente probatorio sui suoni della telecamera – risponde Fabbri – Riteniamo che in dibattimento le posizione delle parti cambieranno: ci sarà interesse ad accertare la natura di questi suoni”.

E infine: “Se la nostra richiesta di scarcerazione non verrà accettata, si valuterà se ricorrere in Cassazione”.

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Udienza per decidere la scarcerazione

In un’aula blindata del pian terreno del tribunale già prima dell’inizio dell’udienza per valutare la scarcerazione del senegalese sono arrivati gli agenti della squadra mobile di Rimini per depositare nuovi documenti ritenuti di rilievo per le valutazioni sull’annullamento o meno della misura cautelare. Una misura cautelare che si basava per gran parte sull’indizio fornito dalla cam3, dalla quale gli inquirenti avevano ritenuto di aver individuato nel soggetto ripreso attraversare via del Ciclamino alle 22.17 del 3 ottobre ‘23 - 4 minuti dopo il delitto - proprio Louis Dassilva.

Cos’è cambiato con gli incidenti probatori

Dalla precedente udienza del Riesame però quattro distinti incidenti probatori hanno cambiato le carte in tavola, portando i super periti del gip a sentenziare che il soggetto ripreso “non possa essere Louis Dassilva” in ragione di un difetto di altezza ritenuto determinante. Al punto da richiedere un’anticipazione dell’udienza di relazione dei risultati lo scorso 14 marzo. Su questo binario tuttavia c’è una recente novità. In quell’occasione infatti l’incidente probatorio non era stato chiuso dal giudice, ma ai periti era stato lasciato l’incarico di determinare il colore della pelle dell’ignoto. Un compito i cui esiti avrebbero dovuto essere riferiti il 28 aprile, ma proprio oggi i super periti hanno chiesto al gip Vinicio Cantarini di concedere una proroga al collegio per poter rispondere al quesito sul colore della pelle di ignoto. “Salvo diverso avviso, la relazione potrà essere depositata entro il 3 giugno 2025 per poter essere discussa in udienza da fissare tra il 9 e 11 giugno 2025”, hanno un poi specificato i periti. Una novità che potrebbe giocare un ruolo anche sul Riesame stesso di oggi, la cui decisione è attesa in cinque giorni dal deposito di tutti gli atti.

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I pareri degli avvocati di Dassilva prima dell’udienza

Intercettati fuori dal tribunale di Bologna i legali di Louis Dassilva, Riario Fabbri ed Andrea Guidi, gli avvocati hanno specificato: “Siamo preparati a esplicare oggi tutti gli elementi sulla base dei quali riteniamo sia da annullare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere (per effetto della quale Louis Dassilva è ristretto dallo scorso 16 luglio, ndr), oggi però non porteremo nuovi elementi poiché riteniamo che tutto il materiale già portato a conoscenza di questi giudici (da cui si torna a seguito del rimando dell’ultima valutazione al mittente da parte della Cassazione per carenza di motivazioni alla decisione, ndr) sia sufficiente per ottenere il risultato che ci aspettiamo. Senza la cam3 le dichiarazioni di Manuela Bianchi è evidente che abbiano acquisito un valore centrale. Ma per noi - continuano gli avvocati del 35enne indagato - l’univa valutazione che conta è quella oggettiva. Valutazione secondo cui per noi le parole di Manuela sono inattendibili”.