di Luca Pizzagalli
Si rischia una giungla di tavolini e sedie sul lungomare la prossima estate. E’ questa l’allarme lanciato dalle opposizioni di Cattolica, che ora tuonano contro il nuovo regolamento sui dehors, approvato a maggioranza la scorsa settimana in consiglio comunale. Il capogruppo di Alleanza Civica Riccardo Franca fa notare che: "Tra le aree della città dove è possibile disporre i tavolini all’area aperta c’è anche il lungomare, non figurando tra le aree sensibili dove è impedito l’utilizzo del suolo. Non solo – rincara la dose Franca –, il lungomare non ha delimitazioni precise e non c’è chiarezza a livello normativo. Più in generale poi mancano all’interno del regolamento anche punti di riferimento a livello massimale di quanto un dehor possa essere esteso rispetto all’ampiezza del fronte lineare di un locale. Insomma si lascia un po’ troppo spazio alla libera interpretazione".
Dunque, secondo il capogruppo di AC potrebbero crearsi "spazi" per bar e ristoranti piuttosto ampi con ombrelloni, vetrinette, pedane e quant’altro in città e soprattutto proprio sul lungomare Rasi-Spinelli, nuova area pedonale piuttosto importante, specie di sera, dopo che si è conclusa l’ampia riqualificazione degli arredi e delle infrastrutture. Ora questa nuova possibilità per il lungomare fa discutere anche alla luce delle polemiche del passato sui pop-up ed il progetto iniziale targato 5 Stelle.
E c’è chi non manca di far notare un cambio di rotta poco coerente da parte del centro-sinistra e del Pd: "Tre anni fa era fronte comune e nessuno all’epoca, di chi era all’opposizione (governo 5 Stelle ndr), voleva 5 pop up sul lungomare – dice Marco Cecchini, consigliere comunale della Lega – ed il PD allora fece ben vedere quale fosse la sua idea di lungomare: aperto, largo, vista mare. Dopo tre anni, le stesse persone cambiano completamente idea, modificano ad arte il regolamento e permettono di fatto la costruzione di altre strutture che chiamano oggi dehors. Ora, cambiare idea non è certo un reato, tuttavia il politico è abile farlo – polemizza ancora Cecchini –, anche troppo, ci piacerebbe quindi sapere di cosa si sono improvvisamente accorti oggi coloro che sono nel Partito Democratico, di cui non si erano accorti ieri. Cosa precisamente abbia causato questa inversione di rotta resta una domanda aperta, ognuno è libero di darsi la risposta più opportuna". Un tema delicato quello dell’ampliamento sul suolo pubblico di attività, artigianali, commerciali e liberi esercizi, in una città in cui insistono centinaia di punti vendita ed oramai in un fazzoletto di territorio in estate convivono migliaia di persone. E dopo la mossa dell’amministrazione, ora sono le opposizioni, poco convinte, ad alzare la voce.