Rimini, 16 marzo 2019 - Scordatevi i delfini, e anche i leoni marini. Ma il Delfinario di Rimini, che ha chiuso dopo l’estate 2016, potrebbe finalmente riaprire nei prossimi mesi. E potrebbe farlo per mano della stessa amministrazione comunale che, nel 2017, aveva negato all’allora società di gestione la riapertura, a causa di abusi edilizi «non sanabili».
La partita è complessa, ma è più di un’ipotesi quella a cui sta lavorando Palazzo Garampi. Lasciare il Delfinario chiuso per un altro anno sarebbe un problema, anche di ordine pubblico. Si è visto bene nelle ultime due estati: senza alcuna attività all’interno, l’acquario è diventato un ricettacolo di balordi, spacciatori e senzatetto. Una situazione che il Comune vuole evitare si ripeta anche nella prossima estate. La soluzione è allora quella di favorire la sua riapertura per altre attività. «Non pensiamo né agli spettacoli con i leoni marini, né ad altre attività con animali in cattività», si affrettano subito a precisare da Palazzo Garampi. Si pensa invece a «una struttura dove realizzare educazione ambientale e anche attività didattiche legate al mare. Il Delfinario, per la sua posizione, si presterebbe molto bene».
Ma prima «andranno sanati gli abusi e individuato un nuovo gestore». Non sarà semplice, visto che tra gli abusi contestati ci sono le rampe di accesso esterne, i bagni e alcuni locali tecnici (come quello con gli impianti dei filtri dell’acqua). La società di gestione del Delfinario, da sempre mandato avanti dalla famiglia Fornari, nel frattempo è fallita (nel 2018), perdendo la concessione del Demanio per quell’area. Si tratta insomma di affidare il Delfinario attraverso una nuova concessione. Oltre a queste questioni tecniche (ma non secondarie), la vera sfida sarà trovare qualcuno interessato a gestire la struttura. Il Comune è pronto a permettere all’interno del Delfinario anche attività di tipo commerciale, per rendere sostenibile l’operazione. «Purché – ribadiscono dall’amministrazione – non si tratti di spettacoli o attività con animali in cattività».
Palazzo Garampi spera piuttosto nell’interessamento da parte di associazioni e onlus impegnate sui temi dell’ambiente e del mare, come la Fondazione cetacea ad esempio. Verrà fatto quasi sicuramente un bando, per individuare i soggetti potenzialmente interessati. «La nostra priorità – conclude l’amministrazione comunale – è cercare di riaprire il Delfinario, in tempi brevi, ma con attività che saranno completamente differenti rispetto al passato».