Rimini, 23 dicembre 2021 - E’ stato arrestato ieri mattina, dalla Squadra mobile della Polizia, e ha già confessato di essere stato lui ad avere ucciso Galileo Landicho, il filippino ammazzato la sera del 21 novembre alla fermata del bus davanti alla stazione di Rimini. L’assassino è un connazionale di Landicho, di 51 anni . Nell’interrogatorio ha confessato tutto, e ora si trova in carcere.
La svolta nelle indagini sul delitto alla stazione è arrivata grazie agli interrogatori tra i connazionali di Landicho e all’acquisizione e l’analisi massiva di numerose telecamere di videosorveglianza , effettuate senza sosta fin dai momenti immediatamente successivi al grave fatto di sangue. I filmati hanno consentito di ricostruire in maniera certosina tutte le fasi: dall’avvicinamento dell’omicida alla pensilina del bus all’attesa del momento giusto per colpire, fino alla sua fuga a bordo di una bicicletta.
l caso è stato risolto grazie a un’intuizione degli agenti della Squadra mobile, che hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere installate sui bus in transito e in sosta nella zona della stazione e in quelle vicine. Questa attività di indagine ha consentito di registrare gli istanti immediatamente precedenti e successivi all’efferato delitto, consentendo altresì di individuare ulteriori telecamere poste lungo l’itinerario di fuga dell’omicida, ricostruire in toto il suo percorso e, quindi, giungere alla sua identificazione. Importante il contributo tecnico della Polizia scientifica, che, operando un’analisi e una comparazione delle immagini acquisite, ha fornito ulteriori elementi a sostegno della ricostruzione dei fatti e dell’identificazione del killer. Che, una volta preso dai poliziotti, ha rilasciato dichiarazioni spontanee ammettendo la sua colpevolezza. Ha ucciso Landicho per motivi passionali , e ha confermato poi tutto stamattina nell’interrogatorio di garanzia.