ANDREA OLIVA
Cronaca

Demolizione del Nettuno, parola al Tar

I vicini fanno ricorso contro il Comune di Riccione per chiedere di dare seguito all’ordinanza di abbattimento del condominio

I vicini fanno ricorso contro il Comune di Riccione per chiedere di dare seguito all’ordinanza di abbattimento del condominio

I vicini fanno ricorso contro il Comune di Riccione per chiedere di dare seguito all’ordinanza di abbattimento del condominio

Il futuro del condominio Nettuno di viale Tasso si fa sempre più incerto. Ora sono i vicini di casa dei condomini a ricorrere al Tar per vedere realizzata l’ordinanza con la quale il Comune di Riccione intimò la demolizione dell’immobile. Non solo, sempre i vicini hanno chiesto nel proprio ricorso di dichiarare nullo il procedimento aperto dagli uffici tecnici del Comune per tentare una soluzione che possa permettere ai residenti del condominio Nettuno di ‘salvare’ la propria casa.

Si tratta di un procedimento per sanatoria che tuttavia si presenta alquanto onerosa. Il Comune si è costituito in giudizio per affermare la validità delle proprie decisioni e dei propri atti. Resta il fatto che il ricorso dei vicini complica ulteriormente una vicenda che a detta dei residenti del condominio è una “ingiustizia”.

Si ricorda che l’edificio è stato costruito dopo avere ricevuto l’autorizzazione da parte degli uffici tecnici del Comune perché il progetto rispondeva alle norme indicate nell’allora regolamento urbano ed edilizio che consentiva di andare in deroga sulle distanze. La battaglia legale è iniziata anni dopo la costruzione dell’edificio dove oggi vivono famiglie che hanno acquistato gli immobili senza che vi fossero problemi di autorizzazioni.

La sentenza del Consiglio di Stato a cui fanno riferimento i vicini risale al 2018. L’ordinanza di demolizione emessa del Comune e non ancora concretizzata è invece del 16 ottobre del 2024. Ora si apre un altro fronte giudiziario per il condominio Nettuno. Il Comune dovrà difendere il proprio operato i davanti ai giudici mentre al medesimo tempo cercherà una soluzione per sanare la situazione, che tuttavia oggi non ha portato a un esito positivo con i condomini.

Andrea Oliva