STEFANO BENZONI
Cronaca

Derby di basket Forlì-Rimini, rischio rappresaglie tra tifosi. Il prefetto: “Erano pronti a fare la guerra”

Gare a porte chiuse, la decisione di Forlì arriva dopo gli scontri di martedì sera e per il timore di vendette degli ultras riminesi. Attesi Daspo e denunce per oltre 150 persone. Niente pubblico stasera e per l’eventuale gara4

Derby di basket Forlì-Rimini, rischio rappresaglie tra tifosi. Il prefetto: “Erano pronti a fare la guerra”

30 maggio 2025 – Ha fatto e farà discutere il provvedimento con cui il prefetto di Forlì-Cesena Rinaldo Argentieri ha disposto che gara3 della semifinale playoff fra Forlì e Rimini di questa sera venga disputata a porte chiuse (e, se ci sarà, anche domenica 1° giugno per gara4). Il prefetto e il questore di Forlì, Claudio Mastromattei fanno chiarezza sulla vicenda.

“Le porte chiuse per gara3 e per l’eventuale gara4? Un provvedimento che ho ritenuto giusto prendere, pur con grande rammarico – risponde Argentieri –, ma dovuto alla luce di segnali fondati e concreti di probabili rappresaglie da parte dei tifosi riminesi che avrebbero voluto vendicarsi di quanto accaduto martedì”.

Alcuni momenti degli scontri tra ultras martedì sera a Rimini
Alcuni momenti degli scontri tra ultras martedì sera a Rimini

Questo “anche a fronte di un divieto di trasferta”. E quindi “a fronte della stragrande maggioranza di persone civili da ambo le parti ho deciso di agire per tutelare la sicurezza dei cittadini, ultras e non, a discapito del godimento di un evento sportivo per tutti gli altri tifosi per bene. A ciò si aggiunge quanto successo martedì, anche dopo la fine della partita, oltre a vari precedenti negativi fra le due tifoserie”.

L’obiezione che così facendo si impedisce l’ingresso al palazzo al 99% di tifosi civili non lascia indifferente il prefetto: “Condivido l’osservazione, è una domanda che mi sono posto anch’io dieci volte, ma quelli di Rimini erano pronti a venire a Forlì a fare la guerra e questo noi non lo possiamo permettere. Hanno parlato di ‘rappresaglia’, ma ci rendiamo conto che questo è un termine militare? Mentre noi stiamo parlando di una partita di basket. E disputare la partita a porte aperte, anche senza i riminesi, sarebbe stato comunque favorire un appuntamento fra questi che non esito a definire delinquenti”.

Che però potrebbero scontrarsi altrove: “Attraverso i nostri servizi informativi lavoriamo affinché questo non succeda”, spiega Argentieri. Anche se – aggiunge il Questore Claudio Mastromattei – “la nostra capillare attività informativa non sempre riesce ad intercettare certi movimenti fra queste due fazioni che continuano a portare avanti una faida che dura ormai da anni”. Emerge che, in una riunione svoltasi lunedì, i riminesi avrebbero avuto diritto a 300 biglietti di curva e a 100 di parterre. Il doppio rispetto a quanto inizialmente previsto, vista la capienza dell’impianto e la ‘gabbia’ del settore ospiti. Insomma, “avevamo dato fiducia alle due tifoserie dopo l’ultimo divieto, proprio in vista di partite così sentite e importanti”.

Anche se “avrebbe comportato un impiego abnorme di uomini, superiore ai 120 messi in campo per la gara contro la Fortitudo”.

Per quanto riguarda le indagini, Mastromattei fa il punto: “I miei uomini e quelli di Rimini stanno identificando coloro che hanno partecipato agli scontri. Per tutti scatterà il Daspo per eventi legati al basket. Ma diversi, oltre a quello, andranno incontro anche a responsabilità penali”.

Si tratterebbe di un numero importante: “Complessivamente almeno 150 persone sono state attivamente coinvolte negli scontri”.