"Difficile cantare ‘Bella ciao’ senza pensare agli ucraini"

Le parole dei sindaci in occasione del 25 aprile.. I richiami alla Costituzione, . all’antifascismo e alla pace

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"Gli echi vivi della guerra sono tornati a invadere le nostre case i nostri discorsi". La ricorrenza della Liberazione non poteva non considerare quanto sta accadendo in Ucraina. “Le resistenza del polo ucraino, come quella in Italia nel corso della seconda guerra mondiale, ha detto il sindaco Jamil Sadegholvaad, "è la direzione che si vuole dare alla propria esistenza. Non sono tra quelli che distinguono tra una resistenza e l’altra. Le forme sono diverse, ma il senso resta quello di sempre". Infine "difficile cantare Bella ciao senza andare subito con la mente agli ucraini che nelle scorse settimane si sono svegliati e hanno ‘trovato l’invasor’. Ciò non significa essere contro il popolo russo anch’esso vittima del suo leader". A Rimini erano davvero tanti coloro che ieri hanno preso parte al corteo dal parco Cervi, dove si torva il monumento alla Resistenza, fino a piazza Cavour. Cerimonie anche negli altri comuni come Santarcangelo, dove il sindaco Alice Parma ha ricordato anche le guerre in Yemen, Etiopia e Siria, difendendo poi l’Anpi dagli attacchi nei confronti del manifesto del 25 aprile. La sindaca di Cattolica, Franca Foronchi ha sottolineato come "oggi più che mai valgono i valori della nostra Costituzione che si nutre dell’antifascismo e ripudia la guerra". Il primo cittadino di Riccione, Renata Tosi, ha guardato al futuro dopo la pandemia senza citare la guerra. "Oggi siamo pionieri del nostro futuro".