Ditelo chiaro: la spiaggia è una bomba

Segue dalla prima

In condizioni estreme, e queste lo sono, ci vuole una dose in più di coraggio. Tocca ai sindaci della costa come alle categorie economiche. Parlare chiaro, ribattere punto su punto a chi specula per ribadire che no, la nostra spiaggia non è una foresta bombardata, che i servizi che si vedono in tivù risalgono a quasi due settimane fa, che l’allarme sanitario è circoscritto alle zone rosse, che il mare ha una straordinaria capacità di guarire, a dispetto delle catastrofi e degli uomini. E magari spiegare ai burocrati che ogni parola, ai tempi dei social, può scatenare un inferno. Non omettere nulla, ma maneggiare con cura.

Finirà come sempre: con qualche sindaco che sulla battigia tracanna un bicchiere d’acqua di mare per dimostrare l’"innocenza" dell’Adriatico. Mentre altrove, nei cristallini fondali di mezza Italia, nessuno ha mai visto un depuratore. Coraggio, provateci.

Carlo Andrea Barnabè