Donini mette in ’fuorigioco’ lo Sputnik

L’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna: "Al momento nessun riconoscimento per gli italiani chi si vaccinano a San Marino"

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"Cosa succede a un emiliano-romagnolo che va a vaccinarsi all’estero, magari a San Marino?". E’ il principale quesito che Valentina Castaldini di Forza Italia ha posto alla Giunta regionale sul tema delle vaccinazioni anti covid. La risposta arriva dall’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. In caso di vaccini non autorizzati in Italia, come ad esempio lo Sputnik somministrato sul Titano, infatti "non è possibile la registrazione nelle anagrafi vaccinali regionali – spiega l’assessore regionale – In attesa di indicazioni ministeriali il cittadino vaccinato all’estero dovrà conservare il certificato rilasciato al momento della prestazione". Su questo, prosegue l’assessore, "ci auguriamo arrivino adeguati chiarimenti nei prossimi mesi da parte del ministero, in vista della creazione di un certificato vaccinale europeo o un’altra forma che attesti la vaccinazione in paesi differenti ma con vaccini autorizzati".

Donini ha risposto, così, proprio all’interpellanza sull’argomento della consigliera di Forza Italia, Castaldini. La forzista, oltre che i frontalieri che potrebbero vaccinarsi a San Marino perché ci lavorano, cita anche il caso dei viaggi offerti in paesi come la Serbia per fare il vaccino a pagamento.

E’ un "tema molto importante – ammette Donini – sul quale però deve esserci una riflessione a livello nazionale. Nella Repubblica di San Marino cittadini si stanno vaccinando con Sputnik, un vaccino molto discusso e al centro delle attenzione della comunità scientifica, ma che non è ancora autorizzato dall’agenzia Ema per la distribuzione e la somministazione nell’Ue. Siamo in attesa di riscontri – conclude l’assessore – da parte degli organismi preposti".

Ma per Castaldini occorrerebbe, invece, sollevare con forza il problema per arrivare a una soluzione. "Evitiamo di aspettare Roma – replica – ricordo che il presidente Bonaccini ha vinto le ultime regionali proprio perché non ha aspettato Roma. Ci sono medici italiani che lavorano a San Marino e si sono vaccinati là. Non possiamo aspettare mesi".

E, intanto, nei giorni scorsi, a proposito di frontalieri e vaccini, anche in seguito alle tantissime rischieste arrivate negli ultimi tempi sul Titano da cittadini italiani, è intervenuta la segreteria di Stato alla Sanità ribadendo che "l’Italia ha in molte occasioni dimostrato la sua attenzione verso la Repubblica di San Marino – recita la nota della Segreteria – che a sua volta è disponibile a mettersi a disposizione. Ogni decisione in merito ai piani vaccinali non potrà che venire discussa, trattata e formalizzata sui tavoli bilaterali in essere, e si conferma che al momento non vi è alcuna deliberazione in merito".