Nove anni di condanna. E’ la pena chiesta dalla Procura di Rimini per un 36enne di origine argentina, difeso dall’avvocato Leanne Arceci, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni e - dopo l’ultima udienza davanti ai giudici del Collegio - anche di una ulteriore ipotesi accusatoria, quella di violenza sessuale nei confronti della convivente. Lunga e impressionante la sfilza di episodi documentati dai carabinieri nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023, periodo in cui la coppia aveva intrecciato una stabile relazione sentimentale e si era trovata a convivere sotto lo stesso tetto. Una relazione cominciata sotto i migliori auspici ma che dopo poco, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe assunto contorni tossici ed inquietanti.
Stando alla relazione fornita alla Procura di Rimini, basata sulla denuncia presentata dalla donna (che si è costituita parte civile insieme all’avvocato Gilberto Martinini), l’uomo avrebbe assunto comportamenti via via sempre più violenti e vessatori, specialmente quando era sotto l’effetto dell’alcol. Tra gli episodi più gravi finiti nel fascicolo, quello risalente all’11 marzo 2023: quel giorno - stando all’accusa - dopo aver più volte insultato e minacciato la convivente, prima di aggredirla, tirandole i capelli fino a scaraventarla a terra. A quel punto - sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti - avrebbe afferrato la gomma dell’estintore e avrebbe incominciato a stringerla attorno al collo della malcapitata fino quasi a soffocarla. Non pago, avrebbe persino usato lo stesso estintore per colpirla in testa dopo averla bloccata e immobilizzata. "Se denuncia questa cosa, ti porto via i figli", la minaccia che avrebbe accompagnato quell’inaudita esplosione di violenza. Violenza che si sarebbe riversata anche nei confronti dei figli minorenni della donna, nel momento in cui questi ultimi - vedendo la mamma sofferente e in difficoltà - intervenivano in suo soccorso, ricevendo in cambio solamente botte e nuove aggressioni. Per l’episodio risalente all’11 marzo del 2023, la donna era stata accompagnata anche al pronto soccorso, avendo riportato un grave trauma cranico facile, venendo in seguito dimessa con una prognosi di 15 giorni. All’imputato, di recente, è stato contestato anche un nuovo capo di imputazione, quello di violenza sessuale, per vicende risalenti al periodo compreso tra il 2021 e il 2023. L’udienza, dopo la richiesta di condanna presentata dal pubblico ministero, è stata rinviata al 30 gennaio prossimo per le repliche.