Hanno fatto sognare i bellariesi gli ’eroi’ del grande Bellaria del presidentissimo Giovanni ’Vulcano’ Bianchi allenata da Gastone Bean. A mezzo secolo di distanza da quel campionato concluso in testa alla classifica insieme al Riccione, e dallo spareggio perso in maniera rocambolesca alla ’Fiorita’ di Cesena di fronte a 20mila spettatori, calciatori e allenatori si ritrovano - oggi a mezzogiorno al ristorante Bagati - per riabbracciarsi, ricordare i bei tempi e quella agognatissima Serie C sfuggita di un soffio. Un sogno infranto che fece piangere lacrime amare in senso letterale a tanti tifosi che erano alla ’finalissima’, compreso chi scrive. Un ricordo che per tanti è ancora una ferita aperta. "Sia per noi giocatori che per i tifosi – attacca Sergio ’Sego’ Vasini, libero di quella formazione, tra i promotori della rimpatriata –. Avevamo concluso al 1° posto col Riccione, a 50 punti (all’epoca la vittoria ne produceva 2, non 3,ndr). Noi avevamo il miglior attacco con 50 reti, 25 delle quali di Gambin, che l’anno dopo giocò in Serie B. Miglior difesa con 17 gol subiti, 34 partite senza sconfitte, solo una a Cattolica a 2 minuti dalla fine". La sera prima dello spareggio il ceramista e supertifoso Pellegrini in piazza, col sindaco Toni Vasini che sottobanco consentì lo spegnimento delle luci pubbliche, fece una sorta di rito voodoo, sgozzando una gallina. Ma non ci riuscì al primo taglio, ne occorsero due. "Forse abbiamo perso per quello – ride Vasini, albergatore e da sempre dirigente sportivo, a lungo nella Sammaurese, dal prossimo campionato a Forlì alla corte di Cristiano Protti –. Di certo quello spareggio fu stregato. Abbiamo giocato per 90 minuti nella loro metà campo. Hanno fatto un contropiede a pochi minuti dalla fine, tiraccio deviato e autogol". Al fischio finale i bellariesi ’interpretarono male l’esultanza’ dei riccionesi. Le squadre avevano gli stessi colori biancazzurri. Alcuni tifosi del Bellaria lanciarono aste e bandiere in campo, delusi. I riccionesi le raccolsero sventolandole, e irridenso gli avversari. Apriti cielo: invasione, rissa tra giocatori, in testa lo stesso ’Sego’ Vasini, rissa tra tifosi, in testa il compianto ’Cippo’ Barberini. Il finimondo.
Quel Bellaria schierava Giorgini, Cecchini, Guerrini, Gambin, Lanceri, Ferrari (in piedi nella foto). Rinieri, Bernardini, Zanzini, Vasini, Fasolato (accosciati). Nel campionato precedente il Bellaria di ’Vulcano’ Bianchi, vice Giovanardi e Zamagni - in squadra l’ex Juve Stacchini e l’ex Milano Bean - aveva mancato la promozione per la sconfitta all’ultima giornata col Giulianova, che lo sorpassò in classifica. Nel campionato successivo altro secondo posto, questa volta dietro al Carpi, promosso. A quel punto ’Vulcano’ Bianchi, compianto re del beverage rivierasco, scelse il Forlì per puntare alla Serie C. Obiettivo che fu centrato, insieme a Vasini.
Mario Gradara