
La droga contenuta negli scatoloni nel centro ritiri della Vamarecchia
Rimini, 6 febbraio 2025 - È tutto partito dalla rottura di uno scatolone, lasciato da un corriere in un centro ritiro della Valmarecchia. Un gesto inequivocabile che ha permesso ai finanzieri del Comando di Rimini di scoprire un vasto traffico di stupefacenti. Al termine delle indagini, attive dalla scorsa estate, i militari hanno indagato quattro persone e tre di loro sono state colpite da un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari Raffaele Deflorio.
Secondo il racconto dei militari è tutto partito quando, in maniera improvvisa, il pacco al centro ritiri si è aperto facendo uscire degli involucri di palline al formaggio, che al loro interno nascondevano stupefacenti nascosti in mezzo a biscotti e snack vari. I responsabili del centro spedizione, allarmati, hanno così chiesto l'intervento della guardia di finanza, arrivata sul posto asssieme ai colleghi dell’unità cinofila, che hanno sequestrato i plichi. Pochi giorni dopo, quindi, dal centro di ritiro è arrivata una nuova segnalazione alle Fiamme Gialle per la presenza di altri pacchi sospetti in giacenza per il ritiro. Il nuovo sopralluogo, eseguito sempre coi cani antidroga, aveva permesso di scovare una seconda busta contenente 60 grammi di marijuana.
Una terza segnalazione, sempre dal centro di ritiro, aveva quindi fatto emergere ulteriori pacchi sospetti, rendendo chiaro agli inquirenti della guardia di finanza il modus operandi del gruppo di spacciatori, che utilizzava i corrieri per movimentare gli stupefacenti. L’attività si è conclusa con il maxi sequestro di circa 15 chili e mezzo di sostanza stupefacente (hashish e marijuana), varie migliaia di euro in contanti e la denuncia alla locale Autorità giudiziaria di quattro persone, per le ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lo scorso mercoledì, qundi, è arrivata la notifica delle misure cautelari. Un 27enne è così finito ai domiciliari, due uomini di 56 e 65 anni hanno ricevuto l'obbligo di firma quattro giorni a settimana, mentre un 52enne risulta indagato a piede libero. Sono assistiti dall'avvocato Massimiliano Orrù e nei prossimi giorni dovranno comparire davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia.