Drone impazzito precipita sul tetto di un albergo di Riccione

Incidente durante un test di volo nel congresso medico

Riccione, drone precipita sul tetto di un albergo

Riccione, drone precipita sul tetto di un albergo

Riccione (Rimini), 9 aprile 2019 - Dopo il volo sperimentale, durante un test fuori programma è precipitato sulla terrazza dell’Hotel Margaret di Riccione. E’ finita così una prova del drone progettato per trasportare sangue e organi più velocemente. Sperimentato nel fine settimana, durante un congresso sul mondo del soccorso che ha radunato 600 addetti del settore, l’apparecchio è stato ritrovato domenica sera da una cameriera dell’albergo. La donna è corsa a chiamare la titolare che, nonostante lo schianto, ha trovato integro il drone. Per fortuna, «non sono stati registrati danni». Lo conferma la stessa albergatrice, che domenica sera si era messa alla ricerca dei proprietari del drone con un tam tam in rete, che ha dato subito il suo risultato. 

«Abbiamo partecipato al congresso, facendo l’esperimento andato bene - premette Giuseppe Tortora, coofondatore della start up ABZero di Pisa, assieme ad Andrea Cannas -. Abbiamo comunicato che il volo di missione era di 12 minuti, ma di fatto è durato poco più di sei, perché siamo arrivati a metà strada, senza arrivare all’eliporto di Rimini». Il motivo? «Avevamo tutti i permessi dell’aeroporto, ma nelle vicinanze dello scalo, il drone è stato costretto a fermarsi, perché si è trovato di fronte una ‘porta’ chiusa. Così l’abbiamo fatto atterrare in spiaggia. In pratica, dato che la casa produttrice blocca il software in prossimità degli aeroporti, noi avevamo chiesto di rimuovere il blocco, ma nonostante le procedure e la richiesta non ha funzionato. Così in quel punto abbiamo deciso di far ultimare la missione al drone rimasto comunque in aria».

Si voleva comunque capire meglio, perché le cose fossero andate così. «Visto che avevamo uno slot (finestra di tempo) aperto - continua Tortora -, il pilota autonomamente ha fatto dei test, durante i quali abbiamo avuto questo piccolo danno. La cosa interessante è che l’involucro rosso per l’eventuale trasporto prezioso, durante questo brusco atterraggio non si è rotto. Siamo tranquilli e fiduciosi di andare avanti nel nostro progetto. Ci dispiace quanto è successo nel post missione, ma l’emergenza è stata gestita in modo efficace, ripartiamo con questa esperienza, che di certo ci sarà utile in futuro, ci aiuterà in crescita e sicurezza».