"Due dosi fatte ma mi negano il Green pass"

Il calvario di un’insegnante riminese: "Domani sarò costretta a sottopormi al tampone per poter lavorare a scuola"

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Due dosi di vaccino, in mezzo il Covid, "eppure non mi vogliono dare il Green pass. Domani, prima di lavorare, devo fare il tampone". E’ una vicenda kafkiana quella in cui è incappata Sara, 38enne riminese, insegnante di chimica all’istituto Tonino Guerra a Novafeltria.

Quando ha fatto la prima dose di vaccino?

"Ero stata tra i primi a prenotarmi e a farlo – ricorda lei – Mi sono vaccinata in ambulatorio dal mio medico di famiglia, Marcello Lombardi, l’1 marzo. Era il periodo in cui a noi docenti veniva somministrato Astrazeneca".

Si era vaccinata senza alcun timore?

"Assolutamente sì. L’ho fatto in maniera convinta, e consapevole che solo con il vaccino si può garantire la didattica in presenza e mettere fine alla Dad. Purtroppo la scuola è uno degli ambienti nei quali la pandemia corre di più. Io sono rimasta contagiata proprio a scuola".

A quanti giorni dalla vaccinazione ha preso il virus?

"Il tampone molecolare che ha dato l’esito positivo l’ho fatto il 13 marzo. Una volta guarita dal virus, ho atteso di sapere dopo quanto esattamente avrei dovuto fare la seconda dose. Nel frattempo tante cose sono cambiate, compreso il vaccino: è stato deciso che gli under 60 che avevano ricevuto la prima dose di Astrazeneca, avrebbero dovuto fare la seconda con Pfizer".

Proprio in questi giorni una circolare del ministero ha chiarito che chi ha preso il virus nei primi 14 giorno dopo la prima dose, può fare la seconda entro 6 mesi dall’infezione.

"Sì, ma prima per settimane ho chiesto agli uffici del ministero, al numero unico 1500, all’Ausl come dovevo comportarmi senza ottenere risposte certe. Finalmente pochi giorni fa ho potuto fare la seconda dose, con Pfizer. E quando ho chiesto di rilasciarmi il Green pass, con mia grande sorpresa all’hub vaccinale mi hanno risposto che non potevano. Il mio nome non compariva tra quelli che hanno diritto al certificato. Dev’esserci stato un errore sulla piattaforma".

Una svista della burocrazia?

"E’ probabile. Ma intanto domani parte la scuola e io ho dovuto prendere l’appuntamento per il tampone, pagando a mie spese il test. Lo trovo ingiusto, ma non posso fare altrimenti se voglio lavorare. E pensare che il Green pass l’avevo ottenuto con la prima dose. Poi è scaduto, ma nonostante l’infezione e la seconda dose fatta non me l’hanno potuto rinnovare".

Se il caso di Sara è ancora tutto da risolvere, nel frattempo si è invece risolta una vicenda analoga che aveva coinvolto un operatrice socio-sanitaria. Si tratta di Sara Paganelli. La donna, impegnata all’ospedale di Rimini, era risultata positiva al Covid lo scorso gennaio dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino. Si è quindi ritrovata con il Green pass – in questi casi della durata di sei mesi – scaduto a luglio. Dopo varie richieste, Paganelli ha ricevuto la seconda dose di vaccino. Accompagnata da un Green pass valido.

Manuel Spadazzi