Elisa Antonacci funerali: è morta un mese dopo il papà

Folla e commozione ai funerali della ginnasta 16enne morta di leucemia. "Tragedia inspiegabile". Cordoglio anche da Sadegholvaad e Bonaccini

Elisa Antonacci funerale

Elisa Antonacci funerale

Rimini, 29 marzo 2022 - Alla figlia Elisa Antonacci, morta sabato scorso a causa di un attacco di leucemia fulminante, ha voluto dire anzitutto "grazie". "Grazie per l’amore infinito che mi hai dato, per avere reso felice e indimenticabile ogni giorno della mia vita. Sei rimasta con noi poco, troppo poco". Sono le parole di Alessandra, la mamma della giovane promessa della ginnastica artistica, atleta della Polisportiva Celle di Rimini, scomparsa prematuramente all’età di soli 16 anni a causa di una malattia che, all’improvviso e del tutto inaspettatamente ha spento il suo sorriso.

"Solo quaranta giorni fa – ricorda mamma Alessandra dall’altare della chiesa di San Giuseppe al Porto, dove ieri si sono celebrati i funerali – eravamo qui, io e te, per dare l’ultimo saluto al tuo papà, Giuseppe (anche lui portato via da una malattia, ndr ). Amavi la vita, piccola Elisa, avevi dei sogni, eri forte, saggia e determinata a raggiungere i tuoi obiettivi. Volevi diventare un medico: lo avevi deciso tu, dopo la morte del tuo papà".

Tra i singhiozzi, rivolge quindi una preghiera ai suoi "due angeli, che da lassù mi proteggono: datemi la forza di andare avanti, da sola, nel cammino". Prima di mamma Alessandra, a prendere la parola è la cugina di Elisa. A lei ha voluto dedicare una canzone, "Ovunque sarai" di Irama: "La ascoltavamo in continuazione. Pian piano, stavi iniziando a risollevarti, pur con grandissimo dolore, dalla tragedia che ti aveva colpito poco più di un mese fa. È stata dura, cara Elisa, ma ce la stavi facendo. Poi all’improvviso, in ventiquattro ore, è finito tutto. Eri molto più di una cuginetta, ma la mia amica del cuore, la mia sorellina. Avevamo fatto dei progetti: sognavamo di andare tutti insieme in vacanza alle Hawaii. Ti piaceva il mare, andare in giro con la Vespa, mangiare le brioches calde alle quattro del mattino. Quello che è successo assurdo, inspiegabile, non ci sono parole".

Negli occhi bagnati dalle lacrime della cugina di Elisa si riflettono i volti di decine di adolescenti: ragazzi e ragazze, che come un fiume in piena hanno riempito la chiesa di San Giuseppe al Porto. C’erano i compagni di scuola, gli amici e le amiche, i giovani atleti e i dirigenti della Polisportiva Celle. A loro si rivolge il parroco nella sua omelia. "Non lasciamo sola Alessandra". Il sindaco Sadegholvaad "a nome della città" si è stretto attorno alla famiglia: "Buon viaggio piccola campionessa". "Manchi già, Elisa. Volteggia tra le nuvole adesso" le parole del presidente della Regione Stefano Bonaccini.