C’erano una volta i falegnami per sistemare i mobili, i restauratori per le sedie della nonna e i tuttofare a cui bastava qualche attrezzo per rimettere in sesto gli oggetti in casa. Specie in via d’estinzione, tanto che Confartigianato ha deciso di cercare i nuovi artigiani nelle scuole medie. È qui, prima che i ragazzi scelgano il percorso scolastico che potrebbe portarli altrove, che è partito un progetto per far conoscere quanto sono oggi apprezzate le professioni di un tempo, nate prima delle rivoluzioni imposte dal digitale e dall’elettronica. Quelli che Confartgianato ricerca "sono lavoratori in tutti i settori legati al lavoro manuale – premette il presidente Davide Cupioli –. Sono questi ad avere i maggiori problemi nel reperimento di manodopera. Idraulici, elettricisti, panificatori, autoriparatori, falegnami, servizi alla persona: si tratta di lavori nei quali è necessario porsi nella condizione di dover imparare e spesso questo sacrificio non è accettato".
Una volta c’era il ‘bòcia’, era il giovane che arrivava nella bottega dell’artigiano e imparava a fare quel mestiere. Un po’ garzone e un po’ apprendista. Non sono trascorsi molti decenni da quando era questa la modalità per imparare svariati mestieri. Ma oggi la pratica, tolto il turismo, appare di un’altra epoca. "In Confartigianato, in tutte le nostre sedi provinciali, la ricerca di personale è costante". Così l’associazione ha deciso di uscire dagli uffici e tornare a scuola per far conoscere i mestieri che stanno scomparendo, ma di cui c’è un gran bisogno. "Con questo progetto comunichiamo la necessità di questi lavori, ma soprattutto grazie ai testimonial coinvolti trasmettiamo l’idea di una realizzazione professionale e personale legata al ‘saper fare’. Lo chiamiamo ‘spirito artigiano’, mostra una condizione di lavoro che è legata alle tradizioni, ma che abbraccia innovazione e modernità". La ‘Piazza dei mestieri’ è un progetto che crea contatto e familiarità fra gli artigiani e gli studenti. Il progetto ha preso l’avvio dalla scuola media Panzini di Rimini. Sono dieci i laboratori previsti per spronare gli studenti ad immaginare il loro futuro dopo le medie e, grazie alla presenza degli artigiani, a mettersi alla prova in prima persona ascoltando le storie di chi ha fatto di un lavoro una passione e una impresa.
Sono coinvolti 90 alunni in 10 microlaboratori con la presenza di altrettante imprese. Hanno conosciuto il mondo della moda con la Pellicceria Amadei, l’estetica e l’acconciatura con Hair’s Club, l’arte e il restauro con Creazioni d’autore, ma anche la cucina con la piadineria Tomassoni, spingendosi nell’informatica con Agenzia K2. Hanno conosciuto la manutenzione di caldaie e condizionatori con Idroclima, il turismo con gli hotel Augusta e Polo est Village, fino a chiudere con i servizi educativi di Studio Garuffi e i servizi alle imprese presentati dalla stessa Confartigianato.
Andrea Oliva