Escherichia coli, la sindaca di Riccione: "Il nostro mare è pulito"

Daniela Angelini posta una foto col mare limpido per rassicurare turisti e cittadini. La polemica sui laboratori di analisi

Il bagno di gruppo a Riccione

Il bagno di gruppo a Riccione

Riccione (Rimini), 30 luglio 2022 - I divieti in mare sono stati revocati, dopo che i valori di escherichia coli sono rientrati nella normalità. Ma le polemiche sullo stop alla balneazione dei giorni scorsi continuano. Stamattina a Riccione la sindaca Daniela Angelini e i rappresentanti delle varie associazioni di categoria si sono fatti immortalare in acqua per lanciare il messaggio che "il nostro mare è pulito".

"Vogliamo rassicurare i turisti e cittadini – dice la Angelini – Ieri ho revocato il divieto di balneazione che aveva interessato 5 zone del nostro comune. Dopo i controlli di ieri è emerso infatti che i valori sui batteri sono tornati nella norma. Le analisi sulle acque di balneazione ripetute da Arpae hanno dato un esito di sicurezza. Tutti gli indicatori sono rientrati nella norma e l’estate, le vacanze, possono proseguire senza preoccupazioni. Da ieri pomeriggio la balneazione è tornata possibile a Riccione così come su tutta la costa romagnola".

La foto postata dalla sindaca di Riccione: il nostro mare è pulito
La foto postata dalla sindaca di Riccione: il nostro mare è pulito

Finita qui? No, perché da Rimini il laboratorio privato Lav, a cui il Comune si era affidato per fare le analisi delle acque nello stesso giorno (il 26 luglio) e negli stessi punti in cui Arpae ha eseguito i controlli che hanno fatto emergere i valori anomali e i conseguenti divieti, risponde alla Regione. L’assessore regionale Irene Priolo aveva spiegato che gli esami condotti per conto proprio dal Comune di Rimini non hanno validità. Dal Lav fanno notare che "la metodica analitica utilizzata dal nostro laboratorio è pienamente conforme alla normativa e idonea alla tipologia di campioni analizzati.

La gran parte dei laboratori privati italiani utilizza questa metodica, mentre Arpae da qualche anno ne usa un’altra, per questione di tempistiche e di una più rapida gestione dei divieti di balneazione ma non perché scientificamente più adeguata".