MARIO GRADARA
Cronaca

Estate alle porte, manca personale: "Ci scippiamo gli stagionali tra albergatori: situazione pesante"

Della Vista (Devira Hotels): "Corsa al rialzo dannosa per gli equilibri aziendali e per il clima tra colleghi". Rinaldis (Federalberghi): "Mancano oltre 10mila addetti in provincia tra hotel, bar e ristoranti".

Sempre più difficile trovare personale

Sempre più difficile trovare personale

"Sempre meno personale per la stagione, sempre più scippi e aste al rialzo tra albergatori: ce li rubiamo a vicenda, i dipendenti, il che non risolve il problema, anzi lo aggrava". La denuncia viene da Corrado Della Vista, titolare di Devira Hotels e referente provinciale di Confcolavoro. Alberghi, bar e ristoranti cercano disperatamente oltre 10mila addetti per la stagione estiva.

E’ la replica del film che va in scena da anni. Lo conferma Patrizia Rinaldis, che cita dati di Federalberghi sull’occupazione stagionale. "Per quanto riguarda il capoluogo – spiega –, quasi mille strutture ricettive, si stima manchino 2-3 addetti ciascuna, soprattutto camerieri sala e piani, e aiuto cucina. Quindi circa 3.000 lavoratori". Cifra che raddoppia a livello provinciale, dove le strutture ricettive sono quasi duemila. "E raggiunge quota 10mila – continua Rinaldis – considerando anche bar, un migliaio, e ristoranti".

"La situazione – osserva Rinaldis – è migliorata nel capoluogo riguardo alle attività con apertura annuale. Ma resta problematica in estate". Ai numeri citati vanno aggiunti quelli del comparto chioschi bar ristoranti di spiaggia, un centinaio solo a Rimini. "La media a locale – segnala Marco Mauri, presidente del Consorzio Ristobar di Confesercenbti – in alta stagione è di 10 addetti compresi i titolari. Un migliaio a regime pieno. Oggi siamo a poco meno del 40 per cento in meno, qualcosa come 400 persone a Rimini". Anche qui, numero da raddoppiare su scala provinciale.

Stime simili quella elaborate da Conflavoro, che segnala "crescente preoccupazione per la difficoltà nel reperire personale stagionale qualificato". "Secondo le stime più recenti – aggiunge Della Vista – mancano all’appello circa 11.000 lavoratori stagionali tra alberghi, ristoranti, bar e stabilimenti balneari solo nella provincia di Rimini. Le attività aperte nei mesi estivi superano le 8.000 unità, generando un indotto che coinvolge trasporti, servizi, artigianato e forniture. Il turismo, per il nostro territorio, non è solo un settore: è un ecosistema. A poco più di un mese dall’avvio della stagione estiva, la situazione rischia di compromettere l’intera organizzazione turistica della nostra Riviera, patrimonio economico e sociale della Romagna".

Stagione che si accorcia, paracaduti sociali (leggasi indennità di disoccupazione) che si restringono, appeal in calo. Risultato? Il turismo è sempre meno attrattivo, considerato ’seconda scelta’, spesso temporanea, anche per la stagionalità tipica del settore, almeno nel Riminese. E manca la manodopera qualificata.

"Fino ad anni recenti – conclude Conflavoro – molti giovani – anche da altre regioni – trovavano nel turismo un’occasione formativa e redditizia. Oggi, invece, prevale una sensazione di precarietà e discontinuità che spinge molti a cercare impieghi più stabili altrove. Ci troviamo a fronteggiare una concorrenza tra imprese che, pur di assicurarsi personale, alzano le offerte economiche, spesso innescando una corsa al rialzo poco sostenibile e dannosa per gli equilibri aziendali e per il clima tra colleghi". Gli ’scippi’ citati.

Mario Gradara