ANDREA OLIVA
Cronaca

"Estate alle porte, ormai i giochi sono fatti"

Prime reazioni allo studio di Kpmg sulle criticità del turismo. Le associazioni lamentano ritardi nella programmazione

Prime reazioni allo studio di Kpmg sulle criticità del turismo. Le associazioni lamentano ritardi nella programmazione

Prime reazioni allo studio di Kpmg sulle criticità del turismo. Le associazioni lamentano ritardi nella programmazione

Il glamour? "Difficile recuperarlo", avverte Maurizio Metto, presidente del Consorzio Ceccarini. Anche per la promo-commercializzazione della città all’estero "per questo 2025 siamo in ritardo", ribatte Andrea Ciavatta vice presidente di Federalberghi nonché presidente dei Family hotel. Sono le prime reazioni alle indiscrezioni sullo studio di Kpmg sulle strategie turistiche da adottare, commissionato dall’amministrazione comunale e al vaglio nei prossimi giorni della maggioranza di governo. In municipio stanno studiano la documentazione della società che ha fotografato Riccione evidenziandone le criticità. Due sono quelle che balzano agli occhi: scarso peso nella promo-commercializzazione del prodotto sui mercati esteri, e mancanza di un settore turistico, quello più glamour.

Partiamo dal primo punto con Ciavatta. "Purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di vedere questo studio, anche se lo avevamo chiesto e sembrava che il confronto dovesse esserci a fine gennaio. Invece siamo ancora qui a leggere le prime indiscrezioni. Per programmare azioni in vista della stagione in arrivo è ormai troppo tardi". Uno degli aspetti che si ricava dalla relazione di Kpmg è la necessità di procedere sulla strada di una Dmo, Destination Management Organization. Una società pubblico-privata che investa i denari dei partecipanti per mirate campagne promo-commerciali e nel prodotto turistico. "La Dmo potrebbe essere una risposta, e se ne parla ormai da anni - riprende Ciavatta -. Potrebbero farne parte il Palas, Promhotels, i club di prodotto la stessa Federalberghi, le associazioni di categoria, ma quello che mi spaventa è trovare la quadra a tutto questo. Non vorrei che una nuova società diventasse un modo per produrre poltrone. Per altro i soggetti che vi partecipano ritengo debbano impegnarsi economicamente, e anche questo non è un dettaglio secondario. Sta di fatto che se ne parla, si leggono relazioni, ma perdiamo tempo". Nei prossimi giorni le categorie economiche dovrebbero riuscire a leggere la relazione di Kpmg. Poi si muoverà anche Federalberghi. Intanto, dibattito a parte "c’è un problema di immobilismo in città - solleva il caso Maurizio Metto -. Ritengo che il turismo, inteso come attività e azione, debba tornare in mano ai privati. C’è troppa attesa per le linee guida che potrebbe dare l’amministrazione comunale. Così si attende e la città langue. La Dmo potrebbe essere uno strumento per attivare questo tipo di azioni, vedremo". Mentre sul glamour, "è sotto gli occhi di tutti che lo abbiamo perso. L’analisi potrebbe essere lunga, ma il dato di fatto è questo".

Andrea Oliva