Scoperta evasione fiscale per milioni di euro al Cocoricò

Riccione, indagine della Guardia di Finanza: discoteca ancora nel mirino

L’interno del Cocoricò

L’interno del Cocoricò

Riccione (Rimini), 1 agosto 2015 - Il Cocoricò finisce ancora una volta nell’occhio del ciclone. Stavolta i guai per la discoteca di Riccione derivano da un accertamento della Guardia di Finanza di Rimini, che ha scoperto un’ingente evasione fiscale: gli agenti hanno avviato la verifica partendo dai 5 anni precedenti all’attuale gestione.

La verifica si è concentrata sulla gestione della discoteca che avrebbe dichiarato redditi inferiori a quelli reali, evadendo il Fisco. L’indagine amministrativa è diventata penale vista la rilevante evasione. L’attuale gestore non è stato denunciato. 

Nella discoteca lo scorso 19 luglio si è sentito male Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello deceduto all'ospedale Ceccarini per una overdose da ecstasy liquida.  La Guardia di Finanza di Rimini, prendendo in esame i 5 anni fiscali verificabili, a partire dal 2010, come avviene per ogni verifica, ha scoperto redditi di esercizio non dichiarati al Fisco per alcuni milioni. L'indagine penale, che al momento escluderebbe l'ultimo amministratore della società del Cocoricò, è scattata in seguito all'ingente valore dell'evasione. Sul Cocoricò, al centro di molte polemiche dopo la morte del 16enne avvenuta per una dose di ecstasy spacciata all'interno del locale, come avrebbe confermato a gip e pm di Rimini il pusher, un 19enne di Città di Castello indagato per spaccio e morte conseguente ad altro reato, pende anche il provvedimento di sospensione della licenza che il questore Maurizio Improta dovrà adottare in base al Tulps sulla scorta anche del resoconto fornito dai carabinieri di Riccione dal 2013 ad oggi.