Ex comandante dei vigili truffato al telefono

L’84enne Rino Bagli è stato raggirato con la tecnica del falso avvocato: "Ha chiesto 60mila euro, ma mi sono accorto del raggiro in tempo"

Ex comandante dei vigili truffato al telefono

Rino Bagli. , ex comandante della polizia municipale

"Hanno tentato di truffarci telefonicamente, e purtroppo inizialmente ci siamo caduti con tutti due i piedi, sia io che mia moglie. Un’esperienza devastante. Poi ci siamo rivolti ai carabinieri tramite il 112, adesso il timore è che questi loschi individui tornino a farsi vivi". La segnalazione viene da Rino Bagli, 84enne ex comandante della polizia locale di Bellaria Igea Marina. Che ha diffuso sulle pagine locali dei social tutti i dettagli della vicenda. Eccoli: "Ore 16, squilla il telefono,mia moglie va a rispondere: la voce concitatissima di un ragazzo, che si spaccia per nostro nipote, grida: ’la mamma ha avuto un incidente a Rimini, ha investito una donna incinta, adesso è dai carabinieri, la stanno interrogando, l’avvocato chiede 60mila euro, rimediate tutto l’oro e gioielli che avete’". A quel punto? "Mia moglie, sbalordita e disperata, quasi urlando, gli risponde: ’noi non abbiamo oro e gioielli e neanche 60mila euro!’ E chiude il telefono!". E lui?

"Io ero seduto sul divano, ho ascoltato tutto, mia moglie si siede di corsa al mio fianco e mi racconta tutto, avevo già capito che era successo qualcosa di grave. Al cellulare contatto mia figlia, che lo pseudo nostro nipote - fino a quel punto credevamo fosse davvero lui - aveva detto fosse stata autrice dell’investimento, per soccorrerla in qualche modo. ’Dove sei?, le chiedo. Mia figlia risponde: ’Sono a casa’. E tuo figlio? ’E’in camera sua!’". "A questo punto – continua Rino Bagli – ho capito che si trattava di un tentativo di estorsione da parte di delinquenti, ai quali auguro che gli pigliasse un... (sic)! La voce di chi ha telefonato era identica a quella di nostro nipote! Sapevano tutto della mia famiglia! Passato lo spavento, chiamo subito il 112, i carabinieri mi rispondono da Rimini, gli racconto tutto, mi dicono che forse non si faranno più’ vivi, nel caso lo facessero, ’non li faccia entrare e ci richiami subito’. Ho voluto raccontare questa storiaccia per mettere in guardia chi mi legge".

"Quella persona che ci ha telefonato raccontando del falso incidente – aggiunge Bagli – aveva la stessa voce di mio nipote. I primi minuti sono stati terribili, abbiamo avuto davvero paura. Sembrava un incubo. Eravamo frastornati. Poi ho chiamato mia figli che per fortuna era a casa sua. Io ero nel pallone. Anche suo figlio, mio nipote, era in casa. Quello che trovo particolarmente inquietante è che quei delinquenti conoscevano bene la nostra famiglia, e la voce di mio nipote. I militari ci hanno detto che truffe del genere sono frequenti. Per questo ho diffuso la notizia, e invito tutti, specie gli anziani, a stare in guardia".

Mario Gradara