Il Po per buona parte è rimasto a secco. E lo è anche il Marecchia. Nei fiumi è facile vedere solo limo o sassi. Non c’è una goccia d’acqua, ma il problema è ben maggiore di questo e arriva dove gli occhi non vedono. I tecnici del Cer, il Canale emiliano romagnolo, hanno rilevato i dati della falda acquifera sotterranea in tutte le singole province dell’Emilia-Romagna. Il dato che emerge è tutt’altro che rassicurante. In regione le falde freatiche si confermano al minimo storico. Nel riminese i tecnici hanno rilevato un segno meno quantificabile in -109%. L’analisi è resa possibile grazie all’analisi di dati storici sui livelli di falda monitorati da oltre vent’anni su tutto il territorio regionale. Questi valori sono stati poi confrontati con i valori misurati in questo 2022, "la situazione emerge ai massimi livelli di criticità possibile" sottolineano i tecnici del Cer.
In regione il dato peggiore lo ha Bologna con -127%. Rimini si torva in compagnia di Forlì-Cesena (-110%), e Ferrara (-111%). Va un poco meglio altrove. Chi limita più i danni è Reggio Emilia (-70%).