Fari e caloriferi spenti, lo sport tira la cinghia

Società preoccupate dalle bollette. Per l’assessore Maresi il fondo del ministero non basta: "Serve un intervento straordinario"

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Società sportive a fari (quasi) spenti. Il caro energia fa paura e c’è chi pensa di spegnere la metà dei fari nei campi da calcio o posticipare l’accensione del riscaldamento delle palestre nel pomeriggio. L’incubo di passare un inverno al freddo, anche al chiuso, aumenta i timori delle società ed anche dei genitori che hanno iscritto i figli mentre l’assessore allo Sport Moreno Maresi invoca "aiuti urgenti" per salvare le attività sportive, a partire da quelle dei bambini. Per Maresi non ci sono solo le piscine a cui prestare attenzione. "Pensiamo alle palestre, ai campi da gioco anche outdoor, agli impianti dove nelle ore serali si svolgono soprattutto gli allenamenti. Sento che perfino le società professionistiche di calcio stanno pensando di giocare tutte le partite nelle ore diurne, proprio per evitare i costi dell’energia elettrica durante le competizioni serali". Ma chi lavora e i bambini giocano e si allenano al pomeriggio o alla sera. "Nel nostro territorio provinciale e comunale sono decine di migliaia le persone che fanno sport non agonistico o al massimo semi competitivo, ritagliando il loro impegno nel tempo libero e al di fuori dagli orari di lavoro". Dunque servono soluzioni e soprattutto aiuti. Intanto le società stanno cercando di attrezzarsi come possibile.

"L’estate è ormai finita - premette Carlo Oppi, presidente della Polisportiva Stella - e i consumi erano limitati sia per la luce che per il gas. E’ aumentato un po’ tutto, e soprattutto non sappiamo cosa ci troveremo a pagare in inverno. Per quanto ci riguarda abbiamo aumentato di qualcosa le quote di iscrizione, poco più di un 5%. Sono rimaste quote popolari". Tariffe che potrebbero non bastare a colmare gli aumenti. "E infatti stiamo pensando a come limitare il consumo sia nei campi all’aperto che in palestra. Dobbiamo cercare di risparmiare. Avremo più attenzioni. Andremo ad accendere il riscaldamento della palestra quando ci sono le attività e non dal mattino, e abbasseremo di qualche grado la temperatura". Anche all’aperto sono attese novità per chi gioca a calcio. "Possiamo pensare di accendere i fari in modo alternato. Poi se si fanno gli allenamenti in metà campo allora li accendiamo solo in quella zona. Dobbiamo cercare tutti di evitare gli sprechi a partire dalle luci accese nello spogliatoio se non c’è nessuno".

La voglia di fare sport c’è. Le iscrizioni a partire da quelle dei bambini, sono tornate ai livelli pre pandemia. "C’e tanta voglia", assicura Oppi, ma c’è anche preoccupazione da parte dei genitori. "La nostra società - spiega Michela Carlini, allenatrice della Polisportiva Celle, ginnastica artistica - fa un’attività particolare in cui sono diversi i tempi morti. Se la palestra non è adeguatamente riscaldata si sente freddo e per chi lo fa a livello agonistico c’è il rischio di farsi male. Sono già diversi i genitori che ci hanno chiesto se sarà freddo nelle due palestre di proprietà del Comune in cui facciamo attività, in via Euterpe e alla Fellini. Siamo preoccupati anche noi, perché va garantito un adeguato riscaldamento, e speriamo che questo accada durante l’inverno. Da parte dei bambini c’è tanta voglia. Siamo ripartiti molto bene dopo la pandemia, ora speriamo di non ritrovarci al freddo". Il ministero dell’Economia ha previsto per il 2022 un fondo di 50 milioni di euro per erogare contributi a fondo perduto per società sportive dilettantistiche colpite dalla crisi energetica. "Credo sia necessario uno sforzo in più - riprende l’assessore Maresi -. Sto intercettando le preoccupazioni delle società. Come amministrazione abbiamo riqualificato diversi impianti concentrandosi sull’efficientamento energetico". Ma serve dell’altro: "Oltre al fondo regionale per gli impianti natatori, serve un fondo straordinario a tutela delle società".

Andrea Oliva