Rimini, muore a 10 anni di peritonite. "Federico Fangarezzi salverà altre vite"

Il bambino si è spento dopo dieci giorni di agonia in ospedale. Il grande gesto dei suoi genitori. Oggi l'ultimo saluto

Federico Fangarezzi la quinta alla scuola elementare ‘Lambruschini’

Federico Fangarezzi la quinta alla scuola elementare ‘Lambruschini’

Rimini, 27 dicembre 2018 - La febbre altissima. Il ricovero in ospedale. Da lì Federico Fangarezzi non è più uscito. Si è spento domenica sera, dopo dieci giorni di agonia. Una tragedia che ha sconvolto la famiglia e anche i tanti riminesi che conoscevano il bambino di dieci anni, morto il 23 dicembre all’Infermi, dove era stato ricoverato il 13.

A stroncare Federico è stato un arresto cardiaco, provocato probabilmente da una peritonite. Il bambino accusava da giorni febbre molto alta. All’inizio si pensava che la causa fosse un virus intestinale, che aveva colpito anche altri familiari. Invece le sue condizioni, in pochissimo tempo, sono letteralmente precipitate. Nonostante l’impegno dei medici e dei sanitari dell’Infermi, il bambino è morto dieci giorni dopo il ricovero, per le lesioni al cervello causate da arresto cardiaco provocato dalla peritonite.

Nella tragedia, la famiglia del bambino è riuscita comunque a trovare il coraggio per compiere un gesto generoso e importante, acconsentendo alla donazione degli organi. «Abbiamo deciso così, perché almeno Federico potrà salvare altre vite», racconta il papà, Matteo, distrutto dal dolore. Un atto non scontato, e per il quale l’Ausl ha prontamente ringraziato la famiglia. Federico «ha donato cornee, fegato e i reni». Il fegato è già stato trapiantato su un piccolo paziente di Modena. I reni sono finiti uno a Milano e l’altro a Treviso, destinati sempre a bambini. Infine le cornee sono state conferite nell’apposita struttura - la banca regionale delle cornee - in attesa di trovare il donatore giusto.

«Federico ci manca terribilmente, fino all’ultimo istante abbiamo sperato che potesse farcela. Nel dramma che ci è capitato, abbiamo voluto aiutare altre persone», dice ancora il padre del bambino. La famiglia Fangarezzi non è nuova a questi gesti. Soltanto un anno fa aveva subìto un’altra grande tragedia: la perdita improvvisa di Andrea, lo zio di Federico. Anche in quell’occasione i Fangarezzi, nonostante il dolore, avevano preso subito la decisione di dire sì all’espianto degli organi, per salvare altre vite. Una scelta che hanno dovuto affrontare anche nelle ore seguenti alla scomparsa di Federico.

La sua morte ha scosso tanti riminesi in questi giorni di festa. La famiglia Fangarezzi è piuttosto nota in città. Il padre, Matteo, è tra l’altro il responsabile delle guardie ecozoofile. Federico frequentava la quinta alla scuola elementare ‘Lambruschini’. Gli amici e i compagni di scuola, e i loro genitori, si sono tenuti costantemente in contatto con la famiglia. Hanno pregato per lui fin dal primo giorno del ricovero, sperando nella sua completa guarigione. Alla speranza è seguito poi il grande dolore per la notizia della sua morte.

Alla chiesa della parrocchia di Sant’Andrea dell’Ausa di Rimini (meglio nota come parrocchia del Crocifisso), la zona dove vive la famiglia, in tutte messe è stata dedicata una preghiera per il bambino. Ieri sera si è svolta la veglia di preghiera e in tanti hanno voluto partecipare. Oggi invece, alle 15, si celebreranno i funerali. Si annuncia una chiesa gremita per l’ultimo abbraccio a Federico.