Calciatore uccide la ex e si spara, Federico Zini aveva giocato nel Riccione

L'omicidio a Prato, poi il 25enne si è tolto la vita in un parcheggio a San Miniato (Pisa). Aveva militato nel Riccione in D nel 2012/13. L'allenatore: "Molto timido e riservato"

Federico Zini ed Elisa Amato

Federico Zini ed Elisa Amato

Riccione, 27 maggio 2018 - Prima ha sparato tre colpi all’ex fidanzata, poi si è tolto la vita. Alla vigilia del suo venticinquesimo compleanno. A premere il grilletto è stato Federico Zini, ex calciatore del Riccione (FOTO) ed attualmente tesserato per il Tuttocuoio in serie D che proprio oggi avrebbe compiuto 25 anni. La vittima dell’ennesimo femminicidio è Elisa Amato, 29 anni, la sua ex fidanzata (FOTO), ex volontaria della Pubblica Assistenza e commessa in un noto negozio di abbigliamento a Firenze. I corpi dei due sono stati trovati all’interno della Opel Corsa nera di Elisa, parcheggiata vicino al campo sportivo di San Miniato, in provincia di Pisa. Nonostante i suoi 25 anni, Zini era stato un vero giramondo del pallone: aveva giocato a Malta, nelle Filippine, in Bulgaria.

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A Riccione aveva disputato una stagione, nel 2012-2013, agli ordini di mister Andrea Benedetti: «Non riesco a trovare le parole, sotto choc. Non ci sono parole per tragedie come questa. Non posso ancora credere che Federico abbia potuto fare una cosa del genere», commenta al telefono il trainer. L’allenatore lo ricorda così: «Era un ragazzo molto riservato, molto timido, davvero molto educato. Non era quelli che si mettono in mostra nello spogliatoio, sapeva stare al suo posto». Nel Riccione allora aveva collezionato solo quattro presenze: «Aveva giocato poco, ma non si era mai lamentato–continua mister Benedetti–. Dopo quell’esperienza, ci eravamo persi di vista. Avevo saputo che aveva cercato fortuna all’estero e che era rimasto fermo per un brutto infortunio. Ma non mi sarei mai aspettato un fatto del genere, non da lui, così timido ed educato. E’ da questa mattina che ci penso, non riesco a darmi pace».

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L’esatta dinamica dell’omicidio-suicidio è ancora al vaglio degli investigatori: l’ipotesi più accreditata è quella che Zini abbia ucciso l’ex fidanzata a colpi di pistola nella via dove la 29enne abitava. La loro storia era finita ufficialmente da un anno, ma non nella testa di Zini. Lui l’avrebbe aspettata sotto casa, a Prato, fino alle 3 di notte, sarebbe montato sulla Opel Corsa in sosta, per tentare di convincerla a tornare con lui. Lì avrebbero litigato e Zini le ha sparato con la pistola che deteneva regolarmente: il porto d’armi gli era arrivato solo dieci giorni fa. Poi l’ex calciatore del Riccione ha messo in moto l’auto della ragazza e si è diretto verso San Miniato.

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Una volta raggiunto il campo sportivo, ha parcheggiato la macchina, preso la pistola e si è tolto la vita. Ad avvalorare questa ricostruzione è la testimonianza di una vicina di casa di Elisa (VIDEO)che racconta: «Erano circa le 3 di notte – racconta Martina – Stavo dormendo e ho sentito tre spari. Mi sono affacciata alla finestra e ho visto questo ragazzo che prendeva a calci una persona per terra. Sul momento non sapevo chi fosse, poi lui l’ha caricata con la forza sull’auto, ha raccolto qualcosa da terra ed è ripartito con la macchina». Anche i genitori della ragazza, non vedendo rientrare la figlia a casa, hanno iniziato a preoccuparsi. Le ricerche si sono concluse verso le 9 del mattino, quando al campo sportivo sono stati rinvenuti i corpi dei due giovani. Due vite spezzate, due famiglie distrutte. Per sempre.