"Fermate il maxi-allevamento di polli"

No dei commercianti al nuovo impianto che sorgerà a Maiolo. L’appello di Indino: "Le amministrazioni ci ripensino, è uno sfregio"

"Fermate il maxi-allevamento di polli"

"Fermate il maxi-allevamento di polli"

L’allevamento di polli di Maiolo mette d’accordo (per una volta, almeno) Confesercenti e Confcommercio. Le due associazioni di categoria mostrano pollice verso nei confronti del progetto milionario dell’azienda Fileni di Jesi di ripristinare il vecchio allevamento in zona Cavallara, in Comune di Maiolo, con 16 nuovi capannoni capaci di contenere – a regime – circa 800.000 polli all’anno. Il presidente di Confcommercio Rimini, Gianni Indino, ci va giù duro. "Conosciamo tutti quali sono le criticità di questo tipo di allevamenti, dall’emissione di notevoli quantitativi di ammoniaca e metano nell’aria, agli odori insopportabili, fino alla moltiplicazione del traffico pesante. Progetti come questo vanno nella direzione opposta a quanto auspichiamo per lo sviluppo e il futuro della Valmarecchia e di tutto il nostro territorio".

La stroncatura riguarda il contenuto del progetto, ma anche il metodo. "Mi sconcerta la mancanza di confronto da parte delle amministrazioni locali con i cittadini e con i rappresentanti delle categorie economiche. Un intervento così impattante per il territorio, per i cittadini e le imprese doveva essere illustrato nei minimi dettagli e non scoperto a cose fatte". Questi ‘grattacieli verticali’ (comunque presenti a Cavallara dal 1972), come li chiamava Tonino Guerra, proprio non vanno giù a Indino perché "si mette in crisi il concetto stesso di valorizzazione e tutela del nostro entroterra come valore aggiunto per la Riviera e per il turismo a cui il nostro territorio è vocato, ma anche il buon vivere della collettività e lo sviluppo sostenibile in un’area preziosa sia per i suoi valori storici e culturali, sia per quelli ambientali”.

La conclusione del presidente di Confcommercio è un accorato invito a fare marcia indietro: "Mi auguro che le amministrazioni ripensino a quanto fatto e pongano rimedio a questo sfregio". Lo stesso appello è ribadito da Alessandro Ligurgo, direttore Confesercenti Pesaro Urbino. "Invitiamo gli amministratori pubblici a rivedere al più presto la loro decisione e a bloccare definitivamente questo progetto che mette a rischio il territorio e i suoi cittadini".

"Quello che si prospetta all’orizzonte è un enorme ‘ecomostro’ che avrà un impatto letale non soltanto sulla valle, ma su tutto il territorio. – attacca - A rischio c’è la sostenibilità ambientale, l’offerta turistica, l’economia locale, insomma la vita dei cittadini. Tutto questo in cambio di cosa? Posti di lavoro? Nemmeno, dal momento che la nuova succursale Fileni pare che impiegherà soltanto pochissimi addetti".

Associazioni di categoria unite dunque nel bocciare il progetto Fileni ma ancora divise sulle "competenze" territoriali. Per Confesercenti parla Pesaro, la Confcommercio dà voce a Rimini. "Gli associati virtualmente risultano ancora in capo a Pesaro. – spiega Indino – Ma la Valmarecchia è un territorio di nostra competenza".

m. c.