Festa della Repubblica "I valori del 2 giugno rappresentano la guida per la nostra comunità"

Il prefetto Rosa Maria Padovano durante la cerimonia in piazza . Consegnate sei onorificenze e quattro medaglie d’onore.

Festa della Repubblica  "I valori del 2 giugno  rappresentano la guida  per la nostra comunità"
Festa della Repubblica "I valori del 2 giugno rappresentano la guida per la nostra comunità"

Il tricolore che sventola e una provincia intera stretta in un grande abbraccio collettivo in piazza Cavour. Perché, come ha ricordato nel suo discorso il prefetto di Rimini Rosa Maria Padovano, è nei momenti in cui un territorio risulta più duramente colpito, "che si si avverte ancora più forte l’esigenza di ritrovarsi uniti attorno a valori comuni". Un richiamo ai simboli della Repubblica italiana, incarnati dalla bandiera, dall’inno nazionale e dal Presidente Sergio Mattarella, ma anche "dalle forze armate, dalle forze dell’ordine e dagli altri corpi dello Stato, dalle associazioni d’arma e di volontariato: tutte presenze non casuali che costituiscono l’ossatura di uno Stato impegnato sul territorio attraverso le tantissime realtà che lo innervano" ha evidenziato il prefetto. Ieri mattina, Rimini ha celebrato il 2 giugno, festa della Repubblica. E mentre nel cuore della città, sfilavano le autorità civili, militari, religiose, e andavano in scena il picchetto d’onore e la solenne cerimonia, il pensiero era comunque rivolto alle zone della Romagna messe in ginocchio dall’alluvione delle scorse settimane. Il 2 giugno, ha aggiunto il prefetto Padovano, è una "cerimonia non si tiene e non si snoda all’insegna dell’abusato slogan ‘lo spettacolo deve andare avanti’, ma intende essere un incontro autenticamente popolare di persone che credono nei valori fondanti della Repubblica e da essi traggono linfa vitale per il quotidiano impegno nella comunità in cui esse si relazionano". Una giornata coronata dalla consegna di sei onorificenze dell’ordine "Al merito della Repubblica Italiana" (Agostina Melucci, Antonello Durante, Raffaele Sisca, Laura Nicoletti, Salvatore Russo e Marco Basile) e di quattro medaglie d’onore concesse alla memoria di cittadini internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto (Umberto Mordecchi, Agostino Ricci, Duilio De Angelis e Mario Urbini).