L’anno è il 1972. Federico Fellini presenta Roma, ma sta già pensando al prossimo film. "Sarà la rievocazione – anticipa il Maestro in un’intervista a Il Giorno – della Romagna aspra e godereccia quale me la ricordo dall’adolescenza. Forse sono presentuoso ma vorrei, attraverso la gente di Rimini, Santarcangelo, Forlì, Imola, dare un’idea della misteriosa e arcaica provincia nostra...". In quell’intervista il regista svela anche il titolo provvisorio del film, Romagna. Il film, girato l’anno dopo, era ovviamente Amarcord. La più riminese di tutte le opere di Fellini. Un film che ha fatto conoscere Rimini al mondo intero.
Sono passati 50 anni da quando Amarcord uscì nelle sale: era il 18 dicembre 1973. Eppure il capolavoro felliniano ancora oggi continua a essere studiato e analizzato. E a regalare sorprese. Di Amarcord e dei suoi retroscena se ne parlerà lunedì, nella serata evento al Fulgor (e dove sennò?) che celebrerà il mezzo secolo della pellicola. La serata, a ingresso libero (inizio alle 21) partirà con l’incontro con alcuni studiosi di comprovata fede felliniana. Gianfranco Miro Gori e Davide Bagnaresi presenteranno Amarcord dalla A alla Z. Pubblicato in estate (da Sabinae edizioni), più che un vocabolario il libro è quasi una sorta di prontuario per viaggiare e fantasticare con i personaggi e le atmosfere di Amarcord. Al Fulgor ci sarà anche Nicola Bassano, che presenterà il suo nuovo libro, Amarcord story (leggi l’articolo a fianco). A moderare l’incontro sarà la giornalista Annamaria Gradara, autrice di Almanacco Fellini. Alle 21.30 si potrà assistere alla proiezione della versione restaurata di Amarcord.