Festa per i 108 anni di Ines, la donna nata prima di Riccione

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Le rughe sul suo volto sono appena accennate, come quelle di un cinquantenne, o poco più, la memoria è ferrea e lo sguardo vivace come quello di chi intende vivere la vita, afferrandola con entusiasmo giorno dopo giorno. Eppure Ines Ronci tra poche ore compirà 108 anni, è infatti nata il 4 luglio 1914. Se non fosse l’anagrafe a tradirla nessuno le darebbe tanti anni, più di quanti ne conta Riccione come comune autonomo. Una veneranda età che fa di lei la nonna vivente più longeva di Riccione e di certo tra le più anziane della regione. Loquace e vispa, si rammarica perché nel camminare si appoggia a un carrello e perché non le è consentito lavorare come faceva un tempo, così trascorre le giornate in relax, guardando la tv e leggendo ancora il Resto del Carlino, che le compra ogni giorno il figlio Aldo, titolare dell’hotel Poker. "Non sono più quella di una volta, perché le forze vengono meno – lamenta –. Non ero abituata a stare in ozio, mi piaceva fare i lavoretti, soprattutto ricamare". E comunque con la forza di una tigre ha debellato anche il Covid che l’aveva colpita. "Merito del nostro medico Leurini, che ci ha curato con professionalità, venendo a casa anche due volte al giorno – commenta –. E comunque a darmi sempre vita è stata la mia famiglia, che a partire da mio figlio e mia nuora, per me una figlia, non mi hanno mai fatto mancare niente, così mia nipote Renata, vicina a me come i suoi fratelli Stefano e Paolo e i miei pronipoti. Sono ancora qua per il loro bene". Trasferitasi a soli sei anni da Santa Maria in Cerreto, nel Riminese, a Riccione nel 1935 si è sposata, ma nel 1952 è rimasta vedova. Persona religiosa, di fede, la Ronci è pure una buona forchetta: ama gustare tagliatelle, ravioli, lasagne e arrosto alla cacciatora.

ni. co.