"Festa tra amici, ma poi ci è sfuggita di mano"

Il giovane che ha organizzato il party abusivo: "Avevamo invitato 100 persone, ne sono arrivate 400... I vigili hanno evitato il caos"

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di Manuel Spadazzi

"Non era un rave party. Doveva essere una festa per un gruppo ristretto di amici. Ma tante persone hanno saputo dell’evento e la situazione ci è letteralmente sfuggita di mano". Allarga le braccia il 26enne riminese che ha organizzato sabato sera la festa abusiva in via Santa Cristina, vicino ai Casetti e al campo di don Pippo. Una festa che era appena cominciato quando i vigili sono arrivati sul posto e hanno messo fine all’evento, multando lui per il mancato rispetto delle norme anti-Covid e altre violazioni.

Quante persone erano già presenti alla festa, quando la polizia ha interrotto tutto?

"Circa 400, forse anche di più. E tanti altri stavano arrivando: alcuni erano per strada, altri stavano già parcheggiando. E’ stato un vero incubo. Noi avevamo organizzato un evento per un centinaio di persone al massimo...".

Sarebbe stata comunque una festa abusiva, anche con solo cento persone...

"Era la sera della Notte rosa, avevamo deciso di fare l’evento in un terreno privato, di proprietà di un mio amico. Non avremmo fatto del male a nessuno, conoscevamo tutti gli invitati e molti di loro, tra l’altro, sono già vaccinati. E poi, onestamente, non se ne può più di tutte queste restrizioni. Vediamo tanti assembramenti, nei locali e non solo. Noi, lo ribadisco, non avremmo fatto del male a nessuno".

Ma come si è passati da una lista di circa 100 invitati a oltre 400?

"Tramite le chat su Whatsapp: i messaggi che avevamo inviato sono circolati parecchio e sono arrivati anche a persone che nulla avevano a che fare con quelli che avevamo invitato. All’entrata si è presentata gente di Cesenatico, di Bologna, perfino di Senigallia... Erano già in giro per la Notte rosa, hanno saputo e sono venuti".

La festa era piuttosto organizzata: c’era la postazione per il deejay, il bar, e si pagava pure l’ingresso... Non era una serata improvvisata tra amici.

"No, questo no. Ma il biglietto di ingresso costava 10 euro, e servivo a ripartire le spese per il bere che io avevo anticipato di tasca mia. Avevamo avvisato i residenti della zona, e la sera prima avevamo fatto le prove per evitare che la musica li disturbasse".

Non è pentito per quello che è accaduto?

"Sicuramente non lo rifarei. Ma mai avrei immaginato che sarebbe scoppiato il caos. La situazione ci è sfuggita di mano, e dobbiamo ringraziare la polizia per essere intervenuta e aver interrotto tutto. La serata era diventata molto problematica, noi non saremmo stati in grado di gestirla".