Rimini, 8 gennaio 2025 – C’è chi dice “determinanti”. Chi dice “non fondamentali”. Sul peso e la valenza che avranno i risultati degli accertamenti compiuti in incidente probatorio sui 34 reperti riguardanti l’omicidio di Pierina Paganelli lo dirà il tempo. Prima lo sviluppo delle indagini e, poi, un eventuale processo a colui il quale resta il solo e unico indagato per l’assassinio della 78enne nei sotterranei di via del Ciclamino. Perché quel che è certo è che gli esiti degli accertamenti sul Dna compiuti dal superperito del Tribunale Emiliano Giardina – con cui non è stata trovata traccia di Dassilva sulla scena del crimine – sono stati cristallizzati come da istituto giuridico e pertanto potranno finire direttamente nel plico del materiale processuale.
Ma l’ultima svolta nel canovaccio di un giallo lungo oltre un anno non ha colto di sorpresa i figli di Pierina. Giacomo, Chiara, Giuliano, rappresentati dagli avvocati Marco e Monica Lunedei proprio attraverso i propri legali hanno fatto sapere che: “Quanto è emerso non ci sorprende. L’assenza di tracce biologiche dell’unico indagato non equivale infatti ad una totale assenza della persona dalla scena del crimine”. Un parere questo largamente condiviso dalla procura, che aveva richiesto e ottenuto la misura cautelare senza fare riferimento alle risultanze del Dna, per altro appena cominciate al 16 luglio. “Non c’è traccia biologica e questo è oggettivo – continuano i figli di Pierina attraverso i loro avvocati –, ma non scagiona nessuno. La tesi dell’accusa è che l’assassino abbia agito schermato. Ci sono almeno una dozzina di altri elementi ed argomenti condivisi da più giudici che puntano verso Dassilva. Perciò siamo sereni e attendiamo l’evoluzione delle indagini con la massima fiducia nel lavoro della procura”.
Dopo il deposito della relazione del superperito, infatti, nei prossimi giorni si terrà la vera e propria relazione, quando i legali e consulenti delle parti potranno presentare le osservazioni del caso. “Riteniamo doveroso capire se siano effettuabili comparazioni con altri soggetti attenzionati – ha chiarito l’avvocato Monica Lunedei –. E più in generale ci sono alcuni punti ancora da chiarire. L’assenza di tracce di Dassilva è cosa oggettiva, ma non dimentichiamoci che, ad esempio, all’appello dei reperti analizzati è sempre mancata la t-shirt bianca indossata dall’indagato alle 19.26 del 3 ottobre 2023, quando venne ripreso camminare senza alcuna zoppia e con indosso quella maglietta: mai consegnata. Mai ritrovata”.
L’esito degli accertamenti ha poi escluso tracce ascrivibili anche ad altri due dei profili più attenzionati – mai indagati – nel corso dell’inchiesta. Ma “ero certa che il mio Dna non ci sarebbe stato – ha commentato Manuela Bianchi, nuora della vittima ed ex amante dell’indagato Louis Dassilva –. Nè il mio, nè quello di mio fratello, poiché eravamo insieme quella sera, insieme a mia figlia in casa ed era impossibile ci fosse il nostro Dna. Per quanto riguarda Dassilva invece – continua la Bianchi –, prendo atto di quanto emerso dagli accertamenti. Continuo ad avere una fiducia incrollabile negli organi inquirenti e nel pm Daniele Paci, certa che presto faranno luce sul caso di mia suocera. E che ci sia giustizia per lei e per tutti i suoi cari. Sono certa che verrà fuori la verità”. Fiducia incrollabile nel lavoro della Procura espressa anche dallo stesso consulente di Manuela Bianchi, il criminalista Davide Barzan, che ha sottolineato come: “Alla base dell’ordinanza di misura cautelare non ci fosse la presenza o meno del Dna di Dassilva sulla scena, bensì altri elementi ed indizi ritenuti da più giudici molto gravi”.
Elementi esaminati da più giudici. Non solo Vinicio Cantarini, giudice per le indagini preliminari di Rimini, ma anche da parte dei togati del Riesame. Il cui parere ha blindato la custodia in carcere per Dassilva. Una misura su cui ci sarà tempo fino al 22 gennaio per la Cassazione di esprimersi e decidere se cementificare le precedenti decisioni – e quindi mantenere Louis ai ’Casetti’ – oppure ribaltare il parere dei precedenti istituti.