Rimini, il figlio di 16 anni morì. A 50 anni ancora genitori

Rino e Marina hanno perso Zak davanti ai loro occhi, durante un'immersione a largo di Pesaro. "Ora torniamo a vivere, è la luce dopo tanto buio"

Marina Marcato e  Rino Zanzani con Brando Michael

Marina Marcato e Rino Zanzani con Brando Michael

Rimini, 26 novembre 2017 - Un figlio dopo la tragedia. Avevano perso il loro Maurizio, un bellissimo ragazzo di 16 anni, nel luglio del 2016, durante un’immersione in apnea al largo di Pesaro, dalla quale non è più risalito. A riportarlo sulla barca, con la forza della disperazione, era stato suo padre Rino Zanzani, che si era tuffato con le bombole d’ossigeno, e lo aveva trovato esanime a 25 metri di profondità. Ora Marina Marcato, mamma di Maurizio, ‘Zak’ per gli amici, all’età di 55 anni ha dato alla luce un bambino, Brando Michael, nato mercoledì all’ospedale San Giuseppe di Milano.  

Maurizio, detto Zak, morto nel luglio del 2016,  a 16 anni
Maurizio, detto Zak, morto nel luglio del 2016, a 16 anni
«Ora torniamo a vivere – sorride Marina –, e il nostro Zak, che di sicuro da lassù ci ha aiutato in questa gravidanza, ha un fratellino». Una decisione difficile, quella di cercare una gravidanza a 55 anni, che è arrivata pochi giorni dopo la tragedia.  «Davanti alla bara di Maurizio – continua la madre – mio marito Rino mi disse ‘io voglio un altro figlio’. Io non risposi, pensai che fosse impazzito. Dopo quindici giorni, era il 25 luglio, eravamo da un ginecologo specializzato in gravidanze in età matura. Ho iniziato una importante cura ormonale. A marzo ero incinta. E ora questo dono meraviglioso, Brando Michael, il secondo nome in onore del giovane soccorritore che per due ore quel giorno tentò invano di rianimare Maurizio, dopo che mio marito me l’aveva riportato sulla barca».

Il bimbo è stato fatto nascere in anticipo, a otto mesi e una settimana, per evitare rischi legati al cordone ombelicale fuori sede, e problemi di tipo cardiaco. Il piccolo deve prendere un po’ di peso, ma sta bene. Viene allattato dalla mamma, anche se «mangia poco». «L’ecocardiogramma fatto alla nascita – prosegue la signora – ha mostrato che non c’è traccia, per fortuna della miocardiopatia ipertrofica che è stata fatale a Maurizio nell’immersione. Non mi stancherò mai di ripetere ai genitori di sottoporre i loro figli all’ecocardiogramma». 

«È una rinascita dal buio, torniamo a vivere. Non avrei mai pensato di diventare madre un’altra volta, che mi sarei sentita chiamare mamma da un altro bambino. Che è la fotocopia di Maurizio». ‘Ciao sono Brando Michael Zanzani – si legge da qualche giorno sulla pagina Facebook di Martina Marcato – ma voglio chiamarmi luce dopo tanto buio, sorriso dopo il pianto, gioia immensa dopo profondo dolore. Voglio portare con me la luce di cui mi hanno caricato, porto forza, voglio essere speranza di vita nuova, faro nel buio. Io però sono e mi chiamo semplicemente: il fratello piccolo del grande Zak! Il giovane uomo dal cuore matto’.