Riciclaggio Rimini, la Finanza sequestra due milioni di euro

L’inchiesta ha svelato un giro di fatture false nel commercio di metalli. Le Fiamme Gialle hanno indagato tre campani. Coinvolte anche società di Forlì, Ferrara e Treviso

La Guardia di finanza di Rimini ha svelato un giro  di fatture per operazioni inesistenti

La Guardia di finanza di Rimini ha svelato un giro di fatture per operazioni inesistenti

Rimini, 26 giugno 2019 – Nell’ambito di un’inchiesta sul riciclaggio di denaro, la Guardia di finanza di Rimini ha sequestrato oltre due milioni di euro, riconducibili ai tre personaggi campani. Questi utilizzavano una ditta di commercio all’ingrosso di minerali e metalli di Caserta, per un giro di fatture per operazioni inesistenti. Coinvolte anche altre cinque società con sede in provincia di Forlì, Ferrara e Treviso. 

I titolari di queste cinque società hanno precedenti specifici per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il meccanismo di riciclaggio prevedeva che il conto corrente acceso nel Riminese, intestato alla ditta casertana, dopo l'arrivo dei bonifici venisse svuotato attraverso l'emissione di assegni circolari intestati a soggetti inesistenti e versati poi sui conti riconducibili agli stessi indagati, oppure con prelievi in contanti o accrediti di somme presso istituti di credito all'estero. Sequestrate le quote azionarie di cinque società con sede legale nella provincia di Benevento e un conto corrente postale.