Da domani si salvi chi può. Il servizio di salvamento in spiaggia chiude la stagione. Lunedì le torrette saranno deserte nonostante "i nostri report, fatti incrociando i dati delle chiamate al 118, dicono che molte segnalazioni arrivano quando non siamo più in torretta. Nel mese di maggio ad esempio. Ora vediamo cosa accadrà visto che il tempo è ancora bello e da Riccione a Rimini vediamo tanta gente che se ne sta in spiaggia e fa un tuffo in mare" dice Matteo Angelini portavoce dei salvamenti. La stagione finisce come era cominciata, con le rivendicazioni sindacali e poche certezze per il futuro. "I giovani si stanno allontanando da questo mestiere. E’ difficile trovare nuove leve ed è facili capire il perché. Il contratto dei giovani è assimilato a quelli del turismo. Un salvataggio è alla pari di un cameriere, ma noi rischiamo la vita per salvare le persone e abbiamo responsabilità evidenti. Per di più da quest’anno se c’è un decesso veniamo iscritti automaticamente nel registro degli indagati. Se la cooperativa non ti dà un avvocato ce lo dobbiamo anche pagare di tasca nostra".
I marinai di salvataggio continuano a battere sulla durata del servizio: deve essere attivo dal primo di maggio alla fine di settembre. Chiedono un contratto rinnovato e adeguato perché "solo così potremo realmente discutere del servizio, della professionalità, dei mezzi a disposizione e della formazione".
Andrea Oliva