Finisce in carcere per una foto ma l’esibizionista non era lui

Assolto un 59enne riccionese, nei guai dopo le immagini scattate da alcune minorenni a un uomo che si masturbava

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Era finito agli arresti domiciliari, poi in carcere. Inchiodato dalle foto scattate con i telefonini da alcune ragazzine, che ritraevano un uomo, di spalle, intento a masturbarsi davanti all’ingresso di un hotel in viale Mascagni a Riccione. L’episodio era avvenuto l’8 luglio 2021, e a seguito delle indagini per l’uomo, un 59enne riccionese già finito varie volte nei guai per atti osceni, erano scattati gli arresti domicilari. Dopo sei mesi ai domicilari, si era fatto anche un mese in carcere, perché nel prosieguo delle indagini la sua posizione si era ulteriormente aggravata: per gli inquirenti aveva violato le disposizioni del tribunale.

Ma l’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Caroli, ieri è stato assolto dal giudice Raffaele Deflorio in quanto "il fatto non sussiste". Non era lui l’uomo fotografato da tre minorenni mentre si masturbava davanti a quell’hotel. Cadute anche le accuse di aver violato la sorveglianza speciale disposta dal tribunale un anno fa, che gli impediva di recarsi in determinati luoghi e zone perché frequentati dai minori (tra cui scuole, parchi, impianti sportivi). Il suo avvocato ha dimostrato infatti che il 59enne era stato visto più volte nella zona dell’hotel perché lì vicino abita il padre. Eppure, quando era pervenuta la segnalazione con tanto di fotografie, gli inquirenti avevano subito sospettato che l’esibizionista di viale Mascagni fosse il 59enne. Avevano notato più di una somiglianza con l’uomo, anche se poi le minorenni al momento dell’identificazione non erano state in grado di riconoscerlo. Di certo il suo passato non deponeva a suo favore. Invece Caroli è riuscito a dimostrare che stavolta non si trattava di lui e che non aveva violato la sorveglianza speciale. "E’ stato in carcere e ai domiciliari ingiustamente: ha pagato pesantemente per il suo passato", ha fatto notare l’avvocato del 59enne ieri, al termine dell’udienza.

L’uomo è affetto da anni da una patologia grave, che gli impedisce di frenare i suoi impulsi sessuali, e per questo si trova in cura. Al 59enne veniva contestato anche un altro episodio: essersi abbassato i pantaloni, mostrando i genitali, all’inizio del gennaio di quest’anno, vicino al bar Pastrocchio. Ma il giudice alla fine l’ha assolto da ogni accusa.

Manuel Spadazzi