Finti vaccini e Green pass per 250 euro. Arrestato un medico a Rimini

E' ai domiciliari per aver venduto l'attestazione a numerosi pazienti, senza effettuare la puntura. Blitz anche a Ravenna, Pesaro e Napoli: altre 9 misure cautelari, 28 indagati

Un Green Pass rafforzato lo si poteva avere a 250 euro

Un Green Pass rafforzato lo si poteva avere a 250 euro

Rimini, 7 aprile 2022 - Finti vaccini e falsi Green pass: scattate 9 misure cautelari, mentre un medico di base, residente a Rimini, iscritto all'albo di Bologna e con studio in centro a Cattolica, è agli arresti domiciliari.

Un Green Pass rafforzato lo si poteva avere a 250 euro. Per gli 'amici degli amici' c'era lo sconto e così ne bastavano 100. Mentre il Paese era alle prese con l'ondata della variante più contagiosa del Covid 19, a Cattolica il lasciapassare verde lo si otteneva senza puntura sul braccio.

Nelle prime ore di oggi nelle province di Rimini, Ravenna, Pesaro e Napoli, i militari del Nucleo Antisofisticazioni di Bologna, Parma, Napoli e i carabinieri dei rispettivi comandi provinciali, hanno dato esecuzione a un'ordinanza emessa dal Gip di Rimini, Manuel Bianchi, di applicazione di 10 misure cautelari, di cui una agli arresti domiciliari, due obblighi di presentazione alla P.G. e 7 interdittive del divieto di esercizio della professione sanitaria, per i reati di corruzione e falso ideologico. 

Il medico è stato posto agli arresti domiciliari mentre per il complice e la compagna è scattato l'obbligo di presentazione alla P.G. I due procacciatori di 'pazienti' sono un uomo residente a Riccione e una donna a Fano. Le sette misure interdittive della sospensione dall'esercizio della professione medica, invece, sono state notificate ad altrettanti sanitari che si sono rivolti al professionista per ottenere il falso Green pass. Si tratta di interdittive del divieto di esercizio della professione sanitaria, per i reati di corruzione e falso ideologico a carico di medici e professionisti a cui viene anche contestato l'aver indotto in errore l'Azienda sanitaria.

Chi sono gli altri medici coinvolti

Nel particolare sono due farmacisti e un ortottista di Rimini, una ginecologa, uno psicologo e un fisioterapista di Faenza e un fisioterapista della provincia di Napoli. In totale gli indagati sono 28, tra cui anche un minorenne mentre gli attestati Green Pass sospetti sono 224: di questi 107 sarebbero stati rilasciati dal medico di base a pazienti residenti fuori provincia.

Quando è nata l'indagine

L'indagine, avviata a ottobre 2021 dai Carabinieri del Nas di Bologna e coordinata dalla Procura di Rimini, è scaturita da una segnalazione dell'Ausl di Rimini da cui emergevano anomalie sul conto di un medico di medicina generale vaccinatore. Gli approfondimenti hanno permesso di evidenziare gravi indizi di colpevolezza a carico di un dentista e medico convenzionato con l'Ausl della Romagna il quale, avvalendosi dell'intermediazione di due persone di fiducia (con il ruolo di procacciare soggetti interessati), si faceva consegnare 250 euro per ogni falsa attestazione della somministrazione del vaccino anticovid-19 (mediante inserimento dei dati nella piattaforma informativa vaccinale regionale) in realtà mai avvenuta, in favore di numerosi pazienti (tra assistiti e non, alcuni dei quali provenienti anche da fuori regione) al fine di far loro ottenere la certificazione verde Green Pass. 

Il campanello d'allarme erano stato proprio il gran numero di vaccinazioni eseguite su pazienti residenti in altre province. I Carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, hanno così scoperto come il medico di base inserisse nel terminale dell'azienda sanitaria la falsa attestazione della somministrazione del vaccino anti Covid-19 che in realtà non eseguiva. Con la vaccinazione, i pazienti ottenevano quindi il Green Pass e nel caso dei professionisti anche la possibilità di lavorare. I sette professionisti infatti risulterebbero sospesi perché sprovvisti della certificazione verde obbligatoria, ma poi reintegrati in servizio dopo averla ottenuta in maniera fraudolenta.