Folla e lacrime alla camera ardente Una carezza infinita per le vittime

Un migliaio di presenze al palazzetto dello sport. Politici e tanti amici si sono alternati nei picchetti

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Sette bare in fila. Sopra a ognuna c’è una foto: Alfredo abbracciato al suo amore, Rossella, Romina, Valentina, Massimo elegante con il papillon, Francesca al bancone del suo bar, e Maria. Sette sorrisi spezzati. Mentre sfilano amici e conoscenti c’è una giovane. E’ vestita con una tuta viola, è una delle ragazze di Centro21. Li conosceva tutti, erano suoi amici. Passa accanto a ogni salma, accarezza la bara. Poi si ferma all’ultima, quella di Maria Aluigi, fa un cenno al papà di Maria che sta seduto lì davanti, gli si avvicina e lo abbraccia accarenzandolo con una dolcezza che vale più delle parole. E’ lei a dare forza. Sono questi i ragazzi da cui ripartire, quelli di Centro21. Ieri centinaia di persone si sono strette attorno alle famiglie. La camera ardente allestita al Play hall ha aperto alle 15, ma ben prima hanno cominciato ad assieparsi all’esterno in tanti. Quando le porte si sono aperte le bare erano visibili da lontano, là in fondo al palazzetto. Per arrivarci si camminava per un centinaio di metri, in silenzio. Per il primo picchetto c’erano la sindaca Daniela Angelini, il parlamentare Andrea Gnassi, la consigliare regionale Nadia Rossi e il presidente della Provincia Riziero Santi. Un centinaio le persone che tra ieri e questa mattina hanno chiesto e ottenuto di far parte dei picchetti, sufficienti a coprire tutti i turni, ma le chiamate sono state molte di più. Al primo picchetto ha voluto esserci anche lei, al centro, Maria Cristina Codicè, la presidente di Centro21 e mamma di Maria, una forza indescrivibile. In meno di un’ora almeno duecento persone hanno voluto essere accanto alle famiglie. Se la prima fila è stata all’esterno, per entrare, la seconda è stata in uscita dove c’erano sette album dove scrivere i propri ricordi, uno per ogni vittima. Dopo meno di un’ora le pagine andavano esaurendosi. Al secondo picchetto hanno voluto esserci Maurizio Metto, Vilma Volpetti, Barbara Montali e Gigi Morciano, il datore di lavoro di Valentina. Entrato tra i primi e rimasto a lungo l’ex sindaco Massimo Masini, molto amico di Pironi. Questo mentre le persone continuavano ad arrivare. Infine, uscendo, c’era un’ultima coda davanti alla cassetta delle offerte per il Centro21. Un momento per dare un aiuto anche economico agli oltre 60 ragazzi e bambini che frequentano il Centro e oggi più che mai hanno bisogno di sostegno, spaesati dopo quanto accaduto, tanto che ieri diversi erano alla camera ardente assistiti da uno psicologo.

Andrea Oliva