Rimini, guerriglia a Marina centro. Volano le manganellate

Militanti di Forza Nuova attaccano la polizia. E oltre cento antagonisti hanno occupato piazzale Fellini. Tre agenti contusi

Gli scontri

Gli scontri

Rimini, 9 settembre 2018 - Guerriglia in viale Principe Amedeo. Forza Nuova da una parte, antagonisti dall’altra. Per ore, ieri pomeriggio, Marina centro è rimasta ostaggio dei due schieramenti che si sono fronteggiati a poca distanza gli uni dagli altri, trattenuti solo da un imponente cordone di forze dell’ordine che i militanti di estrema destra hanno cercato di sfondare per arrivare in piazzale Fellini, dove c’erano i ‘nemici’, costringendo le divise a fare entrare in azione i manganelli per respingere la carica. Tre agenti sono rimasti contusi.

Era cominciato alle 17,30, con oltre 250 di Forza Nuova che armati di bandiere e striscioni «prima gli italiani» che manifestavano alla stazione ferroviaria. Si sarebbero dovuti muovere verso piazzale Fellini, dove però a un certo punto sono comparsi un centinaio fra antagonisti e anarchici incappucciati, senza alcuna autorizzazione a manifestare e pronti ad armare la lite. Oltre 200 le divise messe in campo, inclusi i cani antisommossa e l’elicottero.

Se i due schieramenti fossero venuti a contatto sarebbe successo il finimondo. Arrivati all’altezza del grattacielo, quelli di Forza Nuova sono stati fermati, per impedire di raggiungere gli altri, mentre l’intera zona veniva transennata. I militanti di Forza Nuova, capeggiati dal leader, Roberto Fiore, e da Mirco Ottaviani, hanno pazientato per un po’, poi sono partiti alla carica delle forze dell’ordine, decisi a proseguire la marcia a ogni costo. Sono volate manganellate e le divise sono riusciti a respingerli prima che accadesse il peggio. Tensione alle stelle fino a poco dopo le 20,20, quando Forza Nuova ha deciso di smobilitare.

La mattinata si era aperta al Teatro degli atti con ‘Network day’, l’incontro nazionale per la politica dei diritti che ha visto sul palcol l’ex presidente della Camera, l’onorevole Laura Boldrini. Accogliendo l’invito di ‘Rompi il silenzio’. all’appello hanno risposto 140, tra associazioni e movimenti che hanno dato vita a una giornata di riflessioni per parlare dei diritti delle donne, ma anche di contrasto al razzismo, rifugiati, lavoto e omofobia.

Nel suo intervento, la Boldrini ha parlato di discriminazione, stigmatizzando «i tempi difficili incui viviamo in cui domina la paura». «Le violenze – ha detto l’ex presidente della Camera – sono tutte uguali che gli autori siano italiani o stranieri. Invece di prendersela con me, Forza Nuova si rivolga a Salvini, in questo Paese è lui il responsabile della sicurezza». La Boldrini era stata contestata da Forza Nuova che aveva indetto appunto la manifestazione contro le violenze sessuali compiute dagli stranieri. Alle 16, in piazza Tre Martiri, si era svolto invece il presidio antifascista ‘Porta un fiore ai partigiani’, ricordando l’8 Settembre, giorno dell’armistizio, a cui hanno partecipato un centinaio di persone.