
Il fotografo Francesco Arrigoni, scomparso a 27 anni: oggi i funerali
"Adesso come faremo, senza di te?". I famigliari e gli amici non si danno pace. Francesco Arrigoni non c’è più. Il fotografo e videomaker si è spento martedì a soli 27 anni. E oggi saranno tantissimi a salutarlo per l’ultima volta alla chiesa di San Giovanni Battista, dove (alle 15) saranno celebrati i funerali. La morte di Francesco, ritrovato senza vita in casa dei genitori, lascia un grande vuoto in molti riminesi e in tutti quelli che in questi anni l’avevano incontrato a manifestazioni e cortei in città, dove lui c’era sempre per documentare e raccontare quel che accadeva con l’inseparabile macchina fotografica.
Aveva viaggiato tanto in Italia e all’estero, Francesco, per realizzare i suoi reportage fotografici e video. Aveva lavorato per agenzie di stampa, giornali e riviste. Aveva collaborato ai video di diversi artisti e musicisti. Ma Francesco era molto impegnato anche nel sociale. "Il suo sguardo timido e dolce – lo ricordano alcuni amici – era sempre attento verso il prossimo".
In queste ore tanti hanno voluto ricordare Francesco, sui social e non solo. "Francesco sarà sempre con noi, in tutte le battaglie – lo ricorda l’assessore Francesca Mattei – Io e lui ci conoscevamo dai tempi della scuola. Poi ci siamo ritrovati fianco a fianco a varie manifestazioni... Ancora faccio fatica a rendermi conto che non lo rivedremo più". Gli attivisti di Casa Madiba sono sconvolti: "Non ci sono parole. Non troviamo parole. Nei tuoi scatti fotografici la tua profonda sensibilità e lo sguardo altro che ti contraddistingueva, quella capacità di descrivere e restituire gli avvenimenti mettendo sempre le persone al centro. Faremo in modo che il patrimonio culturale e fotografico che ci lasci mantenga forte e viva la tua memoria, e il desiderio di riscatto per gli ultimi della terra, che facevano parte della tue relazioni quotidiane". Il gruppo di Rimini con Gaza, che Francesco ha fotografato tante volte in occasione di cortei e manifestazioni, lo ricorda così. "Ci vengono in mente i tuoi ritardi, i tuoi sorrisi, la tua passione per la fotografia, il supporto alla lotta per la Palestina e – più in generale – quella tua sensibilità per gli ultimi e gli emarginati".
Anche l’associazione dei giovani musulmani di Rimini ha voluto rendere omaggio al giovane fotografo: "Francesco, fin dall’inizio della guerra, è sempre stato vicino alla sofferenza del popolo palestinese. Oggi tutta la nostra comunità perde un valido compagno di cammino e battaglie. Un ragazzo buono, un generoso. Allah ne abbia misericordia, conforti i suoi cari. Grazie di tutto, Francesco: i tuoi scatti sono state opere di proficua convivenza e rimaranno sempre con noi".
Manuel Spadazzi